Scomparsa di Papa Francesco. Tre giorni per l’omaggio, poi sabato i funerali. Attesi 250.000 fedeli

Papa Francesco, il Papa venuto “quasi dalla fine del mondo”, riceverà sabato l’ultimo saluto del popolo che tanto ha amato. I funerali si terranno il 26 aprile alle ore 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro, con una cerimonia solenne ma semplice, come da lui voluto. Si prevede l’arrivo di oltre duecentomila fedeli e più di cento delegazioni internazionali. Il Vaticano è pronto ad accogliere questa imponente manifestazione di affetto, con un’organizzazione capillare che coinvolge sicurezza, logistica e accoglienza.

Da questa mattina, mercoledì 23 aprile, la salma di Francesco sarà traslata da Casa Santa Marta nella Basilica di San Pietro, dove rimarrà esposta per tre giorni. I fedeli potranno rendergli omaggio con orari di apertura straordinari: mercoledì dalle 11 fino a mezzanotte, giovedì per tutta la giornata e venerdì fino alle 19. Prima dell’apertura al pubblico, è prevista una processione silenziosa e intensa, che accompagnerà il feretro attraverso Piazza Santa Marta, Piazza dei Protomartiri Romani e l’Arco delle Campane, l’accesso da cui il Papa entrava e usciva in papamobile. L’ingresso in Basilica avverrà dalla porta centrale, dove presso l’altare della Confessione si terrà una Liturgia della Parola presieduta dal cardinale camerlengo Kevin Farrell.

Il primo saluto privato è arrivato oggi da Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, accompagnato dalla figlia Laura. Un gesto che testimonia la stima reciproca e l’affetto che li legava. Durante un recente ricovero del Presidente, Bergoglio gli aveva scritto un biglietto toccante: “Accomunati dalla fragilità che segna questa stagione della nostra vita, siamo invitati a non perdere la speranza”.

L’Italia ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale e, sabato mattina, in concomitanza con l’inizio dei funerali, scuole e uffici osserveranno dieci minuti di raccoglimento. Simili iniziative si stanno moltiplicando in tutto il mondo: dall’Argentina all’Ucraina, dagli Stati Uniti alla Terra Santa, sono tanti i Paesi che hanno deciso di onorare la memoria di un Papa che ha saputo parlare al cuore di credenti e non credenti.

Tra i primi a confermare la propria presenza ai funerali c’è il Patriarca ecumenico Bartolomeo, che aveva in programma con Francesco un incontro a maggio a Nicea, per celebrare i 1700 anni del Concilio. L’incontro non ci sarà, ma Bartolomeo ha annunciato che salirà su un aereo da Istanbul per dare l’ultimo saluto a quello che ha definito “un amico fraterno”.

Nel frattempo, i cardinali si stanno riunendo a Roma per prepararsi al Conclave. Oggi si è svolta la prima congregazione generale, durata circa un’ora e mezza, dedicata agli aspetti logistici e al giuramento di riservatezza. Ma per entrare nel vivo ci vorranno ancora alcuni giorni, il tempo necessario per permettere l’arrivo di tutti i cardinali da ogni parte del mondo. Come ha ricordato il cardinale Gianfranco Ravasi, saranno le prossime congregazioni a delineare il futuro della Chiesa, attraverso il confronto e la riflessione su quale Papa sarà chiamato a guidarla nel tempo che verrà.

La morte di Papa Francesco segna la fine di un’epoca. Il Pontefice che ha parlato di misericordia, di periferie, di fraternità universale, lascia un’eredità viva, fatta di gesti, parole, viaggi, incontri. E mentre il mondo si prepara a salutarlo, Roma si trasforma nel cuore pulsante di un lutto condiviso, che è al tempo stesso una grande preghiera collettiva.

gf