Scudo fiscale: i frontalieri non possono essere annoveratitra coloro che detengono illegalmente capitali all´estero!

È necessario fare piena chiarezza sulla esenzione dei frontalieri dallo scudo fiscale, per evitare il rischio di una non corretta interpretazione delle norme. Prendiamo atto della precisazione di oggi dell´Agenzia delle Entrate.

Il Consiglio Sindacale Interregionale San Marino – Emilia Romagna – Marche, da tempo è anch´esso impegnato a tutelare i lavoratori frontalieri, di fronte al rischio che – in mancanza della necessaria chiarezza – possa verificarsi una non corretta interpretazione delle norme italiane sullo scudo fiscale. Va sottolineato in premessa che si tratta di una problematica più generale, che riguarda tutti i lavoratori italiani occupati oltre confine, nei vari Stati con cui l´Italia è confinante.

 

Da parte sua il CSIR San Marino – Emilia Romagna – Marche si riconosce nelle posizioni e iniziative assunte dalle Confederazioni Sindacali italiane e dai Consigli Sindacali Interregionali  numericamente più consistenti, come quello dei lavoratori italiani occupati in Svizzera, dalle quali sono scaturite anche due specifiche interrogazioni al Parlamento italiano, promosse dagli On.li Farina, Narducci, Braga e Damiano (del PD), dall´On.le Cosio (Lega Nord), e dal  Sen. Butti (PDL).

 

Il CSIR San Marino – Emilia Romagna – Marche auspica che, anche nel rispondere a tali interrogazioni, da parte delle autorità italiane venga fatta al più presto totale chiarezza circa l’esenzione dei frontalieri dallo scudo fiscale, così come è già stato fatto per i cittadini di Campione d’Italia e per coloro che lavorano negli organismi comunitari.

 

I lavoratori frontalieri, infatti, in qualsiasi paese lavorino, non possono in nessun modo essere annoverati tra coloro che esportano o detengono illegalmente capitali all´estero; al contrario, con le loro rimesse ed i ristorni fiscali, contribuiscono ad aumentare la ricchezza in Italia, in particolare quella dei territori di frontiera.  Nello specifico, molte aziende sammarinesi hanno consolidato la prassi di versare i salari e gli stipendi dei propri dipendenti presso i loro istituti di credito di riferimento, dai quali i lavoratori attingono le loro retribuzioni. Una prassi, questa, perfettamente trasparente, e che in alcun modo può essere equiparata alla detenzione illegale di capitali all´estero.

 

Intanto prendiamo atto del comunicato stampa diffuso oggi dall´Agenzia delle Entrate, la quale precisa, in riferimento ai lavoratori italiani all´estero, che “nulla hanno a che fare con l´evasione internazionale.”

 

Il CSIR San Marino – Emilia Romagna – Marche