Sentenza Carisp, le reazioni a San Marino

“Spero che le motivazioni della Cassazione aiutino a rendere piu’ facile il percorso ancora lungo e impervio” di normalizzazione dei rapporti Italia – San Marino in tema di sistema bancario. Parola di Pasquale Valentini, segretario della Democrazia cristiana, che commenta cosi’ le motivazioni della Corte sull’inconsistenza delle accuse di riciclaggio rivolte alla Cassa di Risparmio di San Marino.
 
Un giudizio accolto “con soddisfazione”. In particolare, il segretario pone l’accento sulla parte in cui la sentenza riporta: “Le banche operanti nel territorio della Repubblica di San Marino sono equiparate a tutti gli effetti alle banche operanti nel territorio della Repubblica italiana”. Un giudizio accolto positivamente: “Ci conforta- prosegue Valentini- che venga riconosciuto che le accuse di riciclaggio non hanno consistenza”, e tutto “avviene alla luce delle norme pattuite”.  Ora non resta che continuare il lavoro per migliorare l’operativita’ delle banche. “Dobbiamo garantire loro la permanenza nel sistema di pagamento italiano. San Marino deve fare ogni sforzo per dimostrare l’intenzione di operare nell’ambito delle normative internazionali”

Sulla sentenza si pronuncia anche Stefano Macina, consigliere del Partito dei socialisti e dei democratici che all’epoca dell’inchiesta Re Nero occupava il posto di ministro alle Finanze del Titano: “Me l’aspettavo. La procedura adottata e gli atti fatti erano esagerati e fuori da ogni contesto operativo”. Il giudizio della Corte “dimostra che la banca ha agito in un contesto giusto- conclude Macina- vista la presenza di San Marino nell’area valutaria europea, alla convenzione con l’Italia e all’accordo valutario del 1991”.

Secondo la sentenza della Corte di Cassazione sulle accuse di riciclaggio rivolte alla Cassa di Risparmio di San Marino, le banche del Titano “sono equiparate a tutti gli effetti” agli istituti italiani. Ma Ivan Foschi, consigliere di Sinistra unita e segretario di Stato alla Giustizia ai tempi dell’inchiesta Re Nero, precisa: “Quando hanno giudicato le nostra banche erano ancora comunitarie”. Oggi la situazione vede l’esecutivo lavorare per garantire l’operativita’ delle banche sammarinesi. Ma “il governo non si sta muovendo con sufficiente chiarezza- commenta Foschi- c’e’ un problema di collocazione del nostro sistema bancario da risolvere”.

La sentenza rassicura su una questione che sul nascere non appariva chiara: “Quando e’ avvenuto il sequestro eravamo tutti sorpresi- ricorda il consigliere dell’opposizione- confidavamo che la situazione venisse risolta, anche se non avrebbe nemmeno dovuto verificarsi”. Un episodio “frutto piu’ che altro di incomprensioni da parte italiana”, risolto comunque con l’assoluzione dell’istituto sammarinese. Ma ora “le questioni aperte sono altre- prosegue Foschi- visti gli annunci di Iccrea e Icbpi”, che isoleranno l’operativita’ delle banche sammarinesi dal sistema di pagamenti della Rete nazionale interbancaria. “Credo sia un comportamento conseguente alla mancanza di segnali da parte di banca d’Italia- conclude l’ex ministro alla Giustizia- nel dubbio gli istituti si comportano cosi'”.

Agenzia di Stampa DIRE

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