Sequestro Usa dell’aereo di Maduro immatricolato a San Marino. Quando la superficialità dei cittadini e di certa politica lede l’interesse nazionale… di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Ma è possibile che il nome di San Marino sia sempre legato a situazioni truffaldine e a personaggi loschi? Chi controlla queste malefatte?…”. Oppure: “*** ********* non sono bastati i Vallefuoco...”. Sono solo un paio dei commenti che i sammarinesi hanno affidato ai Social dopo la notizia del sequestro, da parte degli Stati Uniti d’America, dell’aereo presidenziale -una sorta di “Air Force One” su cui viaggiava Nicòlas Maduro- che il governo venezuelano aveva noleggiato dalla Empresa de Transporte Aéreocargo del Sur S.A. (EMTRASUR) di Caracas, una compagnia aerea specializzata nel trasporto di merci e passeggeri, strettamente legata al governo venezuelano, che a sua volta lo aveva noleggiato dalla società proprietaria, con sede nei Caraibi e lo aveva registrato presso il registro aeronautico della Repubblica di San Marino (tail-number, una specie di “targa” del velivolo: T7-ESPRT).

Alla base del sequestro c’è l’accusa statunitense secondo cui lo stesso velivolo sarebbe stato utilizzato per operazioni legate all’elusione delle sanzioni internazionali e a trasferimenti sospetti di individui e materiali per conto del regime di Caracas. Sequestrato ieri anche un secondo Dassault Falcon 900EX, ma su questo velivolo non sono stati forniti dettagli.

Ora, ai sammarinesi più “sdegnati” dalla notizia, vorrei porre una domanda: ma una banda di criminali utilizza una Fiat Punto targata “Rsm” per effettuare una sanguinosa rapina, la reazione sarebbe la stata la stessa? Cioè, qualcuno si sarebbe scagliato direttamente o indirettamente contro il Registro degli Automezzi (e quindi chi lo gestisce)? Senza dubbio no…

Invece, in questo caso, per certi versi simile, sotto processo viene messo il Registro Aeronautico Sammarinese, come se questo non fosse un mezzo lecito, internazionalmente contemplato e che il Titano ha tutto il diritto di avere, sfruttando l’opportunità di gettito erariale che rappresenta. Certo, se sul Titano fosse registrato un aereo “intestato” al “Cártel de los Soles” la questione sarebbe diversa. Ma così in questo caso non è essendo la società “Emtrasur” una delle più importanti compagnie aeree del Venezuela.

Eppure, la reazione di una “risonante” parte della cittadinanza sammarinese, esplosa sui social media, ha immediatamente associato la stessa vicenda al malaffare e all’alimentazione nel mondo  di una immagine negativa della Repubblica. 

I motivi del sequestro ad opera delle Autorità Usa

Le autorità statunitensi, nell’ambito delle attività di monitoraggio e contrasto sul rispetto delle sanzioni emanate verso coloro che sono considerati complici delle gravi violazioni dei diritti umani e della repressione politica in Venezuela, ovvero il Presidente Maduro e il suo staff, avrebbero appurato che il Sassault Falcon in questione sarebbe stato utilizzato per aggirare le stesse sanzioni e, per questo motivo, ne hanno disposto il sequestro. Come poi fatto, poche ore dopo, con un secondo aereo -non è trapelato dove sia stato registrato- sempre in uso allo stesso governo definito illegittimo perchè proclamatosi vincitore dopo il recente voto politico che, invece, avrebbe premiato l’antagonista di Maduro.

L’impatto del Registro Aeronautico sulle case pubbliche sammarinesi

Va chiarito che l’aereo in questione era registrato a San Marino, ma ciò non implica in alcun modo una responsabilità o un coinvolgimento di San Marino. Infatti, è doveroso ricordare, registrare un aereo in un determinato Paese è una pratica del tutto legale, comune e spesso dettata da ragioni logistiche, fiscali o amministrative. Come succede con altri Paesi che offrono condizioni vantaggiose, anche la Repubblica di San Marino, attraverso il proprio registro aeronautico, attira aziende e individui per la registrazione di aeromobili. E ciò genera introiti fiscali per le casse pubbliche, permettendo al Titano di inserirsi in un mercato globale importante che genera l’incasso statale di tasse, iscrizioni e servizi correlati.

Ricordate per quanto tempo tutti si “riempivano la bocca” legando lo sviluppo economico di San Marino alla sua capiacità di sfruttare quelle nicchie di mercato globale che erano alla portata di un piccolo stato? Ecco, il registro aeronautico è una di queste nicchie, peraltro senza limiti al suo sviluppo sapendo creare un sistema San Marino concorrenziale e solido.

Quindi, cari sammarinesi, attaccare superficialmente questo sistema -oggi il Registro Aeronautico, domani chissà cosa- senza avere un quadro chiaro della situazione, significa colpire una risorsa che, direttamente o indirettamente, contribuisce allo sviluppo economico del Paese e al benssere della cittadinanza. Se ogni evento internazionale legato a un velivolo registrato in Repubblica venisse strumentalizzato per alimentare il sospetto o come mezzo per alimentare dissenso attorno all’operato del governo di turno, ciò rischierebbe di danneggiare un settore che agisce nel rispetto delle norme internazionali e di ridurre il gettito erariale delle casse pubbliche, peraltro afflitte da interessi annuali importanti e da un debito pubblico, prima o poi da ripagare, di oltre un miliardo di euro.

L’importanza di fare fronte comune in difesa della Repubblica

I sammarinesi, dunque, sembrano perdere il “pelo” ma non il “vizio”. Anzi, andando indietro negli anni, verrebbe da dire il “Di Vizio”… Sì, il drammaticamente celebre Pm forlivese che assestò un durissimo colpo ad uno dei gioielli della Repubblica, la Cassa di Risparmio, attraverso una inchiesta eclatante e devastante per la solidità finanziaria di Carisp (si quantifica oggi in oltre un miliardo e mezzo totale il “costo” per l’istituto bancario), poi nella sua impalcatura clamorosamente bocciata dallo stesso Tribunale e rinviata in istruttoria.

Ricordo quei tempi. E ricordo come fossero tanti i sammarinesi che “cavalcarono” -qualcuno, seppure in un ruolo politico importante, sembra fece ancora di più vestendo i panni di una sorta di “kapò” al servizio dell’“aguzzino” -metaforico ovviamente- di turno. I sammarinesi non fecero fronte comune, parte della politica addirittura tifò per il Pm e la sua eclatante indagine, indebolendo ancor di più la Repubblica che subì, quindi, il massimo del danno…

E cosa simile accadde ancor prima, ai tempi dell’assedio dei finanzieri di Vincenzo Visco, che poté contare sull’aiuto -consapevole o inconsapevole- di forze sammarinesi nella sua “guerra” ai tre capisaldi. Fra queste forze i partiti di opposizione, soprattutto uno… Risultato, San Marino, attaccato dall’esterno e dall’interno, perse anche il minimo potere contrattuale e, perso segreto bancario, anonimato societario, mantenuto il solo differenziale fiscale, non ebbe né il tempo, né il modo e né la forza di concordare alternative di “sostentamento” valide, avviando proprio in quel momento il suo declino economico.

Errare è umano, ma perseverare -cari sammarinesi- è diabolico… E, aggiungo io, masochista!

Enrico Lazzari