Ho sempre provato disgusto per Travaglio e la sua banda. Faziosità, settarismo, insulto, odio. Il carburante del loro modo di fare giornalismo, di fare politica. Di vivere.
Sempre con il sangue nei denti, senza pietà per i nemici, molto magnanimi verso gli amici.
Sempre dalla parte delle peggiori Procure, delle retate, dello scandalismo antipolitico.
Costruttori di forche e di demoni.
Hanno picchiato con ferocia, contro tutti i leaders democratici, vivi o morti, per esaltare figure con una struttura mentale nazistoide come Di Pietro o Davigo o Grillo.
Hanno profuso invidia, odio sociale, cattiveria con un linguaggio truculento e con l’insulto. Hanno avvelenato la democrazia.
Ma dire ad un avversario, in prima pagina, che è un “bambino ritardato”, no!
È inaccettabile!
Utilizzare una sofferenza, un dramma di un bambino, per trasformarlo in un insulto, no!
In prima pagina.
L’ho vista in faccia, più volte, quella sofferenza.
Disgustoso nazista!
E l’ordine dei giornalisti non dice nulla e le Lilly Gruber continuano ad invitarlo come ospite fisso ect ect….
Tutti antifascisti naturalmente.
Sergio Pizzolante