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  • Serve una maggioranza coesa e una opposizione intransigente (l’editoriale di David Oddone)

    Da queste pagine ho sempre invocato tre cose. In primo luogo che le due forze più rappresentative del Paese mettessero assieme le forze. Poi, che la maggioranza potesse essere forte nei numeri. Infine che fosse coesa nelle proprie azioni e decisioni.

    Le prime due condizioni si sono avverate. Per quanto riguarda la terza, solo il tempo dirà che cosa accadrà.

    Non mi trovo sicuramente d’accordo con chi parla di difficoltà nel dare vita alla legislatura.

    Credo sia piuttosto normale che vi sia un confronto serrato, acceso. Così come è doverosa la discussione su chi dovrà sedere in un determinato scranno.

    Non ho colto atteggiamenti sopra le righe. Piuttosto, visto che avremo una maggioranza di ben 44 elementi, diventa essenziale accordarsi ora – non certo domani – su un programma condiviso, proprio per non avere sorprese e poter portare a casa i tantissimi dossier ancora irrisolti.

    Dovrà essere un esecutivo riformatore, non ci sono dubbi.

    Se da un lato però si parla soltanto di maggioranze e deleghe, non scordiamoci che esiste una opposizione, chiamata ad avere un ruolo fondamentale e determinante.

    Una opposizione che va assolutamente rispettata e per quanto possibile, ascoltata.

    Ad un grande potere corrisponde o dovrebbe corrispondere una maggiore cautela nell’esercitarlo.

    Sì, è vero. I sammarinesi chiedono ai propri rappresentanti di fare, di agire, di prendere decisioni il più celermente possibile.

    Ma tutto ciò non può e non deve restringere o limitare l’esercizio della democrazia.

    Mi aspetto una minoranza che in quanto tale possa appoggiare quanto di buono sarà proposto. Ma dovrà essere dura e intransigenze quando e se percepirà che non venga fatto il bene dello Stato.

    All’opposizione, mi auguro, verrà data voce: in Consiglio certamente, ma anche sui media.  Le dovrà essere concessa la dignità che merita.

    Nel mio piccolo mi adopererò per far sì che questo accada.

    Chiudo citando non a caso George Orwell, nella speranza che “1984” venga adottato nelle scuole come lettura obbligatoria.

    Sono tempi bui, difficili. Il mondo è una polveriera pronta ad esplodere e nel momento in cui la parola pace viene accostata alla produzione indiscriminata di armi, vacilla anche la nostra fiducia nell’uomo ed in chi ci rappresenta.

    Auspico che il parlamento sammarinese percepisca tutta la gravità del momento e agisca di conseguenza, facendo risuonare forte nei consessi internazionali la millenaria storia di libertà che incarna la nostra Antica Repubblica.

    Perché “in tempi di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”.

     

    David Oddone

    (La Serenissima)