SI ALLARGA IL CONTAGIO DI INFLUENZA DA SUINI

”Nessun caso di influenza da suini é stato registrato in Europa”, informa in una nota il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) con sede a Stoccolma. “La situazione attuale richiede una particolare attenzione” e l’Ecdc “continua a seguire la situazione e le sue potenziali implicazioni per la sanità pubblica”. L’organizzazione europea sta lavorando a stretto contatto con i partner della Commissione Europea, con gli Stati membri e inoltre con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e i Centri americani per il controllo delle malattie (Cdc). E’ nel frattempo attivo il sistema di allerta precoce Ewrs (Early Warning and Response System).

FRANCIA: DUBBI SU DUE CASI SOSPETTI

Le autorità francesi annunciano di avere “dubbi non confermati” su due casi sospetti legati all’infezione suina. “I dubbi riguardano due persone rientrate dal Messico”, ha precisato oggi il direttore generale della Sanità Didier Houssin. A Marsiglia, le autorità sanitarie hanno reso noto che una donna incinta di ritorno dal Messico è stata sottoposta a test che hanno dato esisti negativi, escludendo ogni rischio di contagio.

ROMA: NEGATIVO CASO SOSPETTO

E’ risultato negativo ai test virologici per l’influenza da suini il paziente proveniente dal Messico che ieri si è presentato all’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie, la persona accusava sintomi simili all’influenza ma era in condizioni non gravi. Per la provenienza dal Messico il paziente è stato sottoposto per motivi precauzionali ad accurata visita medica e al test della Pcr (reazione della polimerasi a catena) in grado di rilevare la eventuale presenza di materiale genetico virale del tipo H1N1. Gli esami clinici e di laboratorio sono proseguiti per tutta la notte ma per fortuna hanno dato esito negativo.

FARNESINA: NON ANDATE NELLE ZONE A RISCHIO

Si sconsigliano viaggi che non siano improrogabili nelle zone del Messico dove sono stati registrati i casi di febbre che sui media viene indicata come influenza da suini. E’ quanto è scritto nella sezione Avvisi particolari del sito della Farnesina ‘Viaggiare sicuri’. “Nelle ultime settimane si è registrato in Messico un aumento di casi di influenza acuta di origine non ancora definita particolarmente concentrati nella capitale Città del Messico”, si rileva nel sito ‘viaggiare sicuri’, precisando che “casi isolati dell’infermità si sono registrati anche negli stati di Sonora, Baja California, Stato del Messico e Oaxaca”. “A meno di motivi improrogabili si consiglia ai viaggiatori che intendano recarsi nelle zone sopra indicate di rinviare i propri programmi di viaggio in attesa che la situazione sanitaria locale torni alla normalità”, sottolinea ancora il sito, rilevando infine che “per evitare il contagio, alla popolazione è stato raccomandato di evitare la frequentazione di luoghi pubblici, di porre particolare attenzione nella cura dell’igiene personale e di accede a strutture sanitarie in presenza di sintomi influenzali”. 

NUOVA ZELANDA,PROBABILE CONTAGIO STUDENTI 
Dieci liceali neozelandesi che erano stati in Messico per una settimana sono stati probabilmente contagiati dalla influenza da suini, di cui presentano i sintomi. Lo ha detto oggi il ministro della sanità neozelandese Tony Ryall “Responsabili del ministero mi hanno detto che non è certo che si tratti di influenza da suini, ma che è molto probabile”, ha detto I dieci facevano parte di un gruppo di 25 persone – 22 studenti e tre insegnanti del collegio Rangitoto du Aukland – che erano state per tre settimane in Messico e che, rientrate in patria, erano state messe in quarantena.

81 I MORTI IN MESSICO,1.300 CASI SOSPETTI 

L’ultimo bilancio dell’influenza da suini in Messico è salito a 81 morti sospette dal 13 aprile ad oggi. Lo ha dichiarato il ministro messicano della salute, José Angel Cordova in una conferenza stampa, precisando che 20 di queste sono state attribuite con certezza al virus e che i malati sotto osservazione sono al momento 1.324. Predisposto l’isolamento delle persone colpite dall’infezione. 

Cordova ha confermato la chiusura delle scuole e delle università della capitale, megalopoli con 20 milioni di abitanti, in atto da venerdì scorso. La riapertura è ora prevista per il prossimo 6 maggio. Le misure di sicurezza sono state estese al vicino stato di San Luis Potosì, particolarmente toccato dal virus. Il ministro ha poi chiesto la collaborazione degli organizzatori per la “sospensione totale” di ogni manifestazione pubblica prevista, al chiuso e all’aperto, inclusi i luoghi di culto. Intanto, la polizia messicana ha arrestato due persone per aver venduto mascherine sanitarie a prezzi maggiorati di 25 volte.

Il governo del Messico ha stanziato 450 milioni di dollari nelle ultime ore per fronteggiare l’emergenza finanziaria. 

Intanto a Citta’ del Messico, l’arcivescovo della capitale messicana ha annunciato la sospensione delle messe fino a nuova comunicazione. 

USA: CDC, CONTAGIO NON CONTENIBILE
Secondo le autorità sanitarie americane la febbre suina che ha ucciso decine di persone in Messico e contagiato otto negli Usa si è largamente diffusa e non può essere contenuta. Lo ha detto Anne Schuchat dei Centers for Disease Control and Prevention. “E’ chiaro che è diffusa e che non possiamo contenere la diffusione del virus”, ha detto la Schuchat che dirige ad interim i programmi di scienza e sanità pubblica dei Cdc. La responsabile americana ha detto che le autorità Usa stanno collaborando strettamente con Messico, Canada e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il portavoce della Casa Bianca Red Cherlin ha detto che l’amministrazione Obama sta seguendo da vicino la situazione. 

OMS: SITUAZIONE SERIA
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è pronta a dichiarare che l’epidemia di influenza da suini in Messico e negli Stati Uniti è “un evento di sanità pubblica che richiede attenzione a livello internazionale”. E’ attesa a breve una dichiarazione ufficiale in questo senso relativa anche alle regole sanitarie che dovranno essere adottate a livello internazionale”. 

Un virus mai visto finora e che si trasmette da uomo a uomo. Un nome non ce l’ha ancora, ma il suo identikit sta diventando sempre più chiaro di ora in ora, nei laboratori che lo stanno studiando in tutto il mondo. Il nuovo virus, del tipo A/H5N1, è un singolare puzzle che unisce insieme frammenti di virus di due tipi di influenza dei suini (nordamericana ed eurasiatica), della molto più nota aviaria e della familiare influenza umana. 

E’ avvenuto cioé il riassortimento del quale si parlava e che si temeva dal 1997, quando i primi casi della cosiddetta “influenza dei polli” fecero la loro comparsa a Hong Kong. Allora si cominciò a parlare del probabile arrivo di una nuova pandemia, dopo la Spagnola del 1918, l’Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1968. Virologi di tutto il mondo ne hanno sempre dato per scontato l’arrivo, rilevando che sarebbe stata una questione di tempo. “La situazione è seria e deve essere seguita con grande attenzione”, ha detto  il direttore generale dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Margaret Chan, che ha consultato un gruppo di 15 esperti internazionali. Il direttore ha rilevato il nuovo virus ha un potenziale pandemico, ma non si sa ancora, ha rilevato, se può causare una pandemia. La prudenza è d’obbligo in attesa di conoscere in modo preciso le caratteristiche del virus e l’evolversi della situazione. Il nuovo virus si trasmette più facilmente e rapidamente rispetto a quello dell’aviaria, ma di sicuro, affermano gli esperti, non ci sono rischi legati al consumo di carne suina. In contatto con gli esperti internazionali sta lavorando anche il ministero italiano del Welfare, ha detto oggi il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio.

Sono state allertate la rete di controllo Influnet del ministero, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, e le altre strutture per la sorveglianza del virus sul territorio, mentre é ancora in fase di valutazione l’opportunità di controlli alle frontiere. Secondo le prime valutazioni, il nuovo virus di trasmetterebbe in modo simile a quello dei virus dell’influenza stagionale e questo perché, secondo il microbiologo Michele La Placa, dell’università di Bologna, è probabile che nel riassortimento il virus abbia affinato le armi che gli permettono di ancorarsi alle cellule. Le armi si chiamano emoagglutinina (indicata con la lettera H) e neuroaminidasi (N) e, immaginando il virus come il riccio di una castagna, sono gli aculei molecolari per agganciarsi alle cellule. Normalmente i virus umani sono sensibili solo alle cellule dell’apparato respiratorio, spiega l’esperto, ma questo virus potrebbe essere in grado di legarsi a più tipi di cellule. Capacità che molto probabilmente il nuovo virus avrebbe acquisito in quel vero e proprio crogiuolo che è il maiale, dove sono riusciti a fondersi ben quattro virus provenienti da tre specie diverse. Nel frattempo si sta già lavorando al vaccino, sulla base delle prime informazioni genetiche e biochimiche sul nuovo virus. Per il direttore del Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena, che da oltre dieci anni studia il vaccino anti-pandemia, la speranza è che i primi milioni di dosi potrebbero essere pronti in meno di sei mesi. fonte ANSA

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