Dal 22 maggio al 12 ottobre 2025 gli spazi di Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche, ospiteranno la mostra Simone Cantarini (1612-1648). Un giovane maestro tra Pesaro, Bologna e Roma.
Fra i 56 dipinti dell’artista pesarese in esposizione a Urbino ci sarà anche la bellissima “Allegoria della Pittura”, capolavoro del Maestro e parte del patrimonio artistico sammarinese.
La mostra, curata da Luigi Gallo (Direttore della Galleria Nazionale delle Marche), Anna Maria Ambrosini Massari (Docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Urbino) e Yuri Primarosa (Storico dell’arte) e organizzata in collaborazione con le Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma, è frutto di due anni di ricerche che hanno permesso di rileggere l’intera produzione di Simone Cantarini alla luce di nuove acquisizioni sulla sua tecnica pittorica e sulle sue relazioni artistiche.
Tra capolavori noti e meno conosciuti, anche l’opera che esce temporaneamente dai nostri confini è motivo di studio e interesse non solo come pregevole esempio dello stile giovanile dell’artista, ma anche come testimonianza del suo procedere nella ricerca naturalistica e compositiva. I segni di un pentimento nella scelta della posa del soggetto, una giovane donna ritratta nell’atto di dipingere, restano impressi nella tela del Cantarini ed emergono fra le pennellate dello sfondo scuro, donando all’opera un misterioso fascino.
Molti i prestatori che hanno contribuito a definire le tappe dell’inedito percorso nella breve ma prolifica vita artistica del pittore, insieme agli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino si annoverano grandi musei e gallerie, come il Museo del Prado, gli Uffizi e la Galleria Borghese, fondazioni e collezioni private.
La collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, che segue di pochi mesi un altro prestigioso prestito alle Scuderie del Quirinale per la mostra romana dedicata al Guercino, rappresenta per San Marino e per il suo patrimonio artistico e culturale un’importante occasione di valorizzazione e visibilità, che ben testimonia l’accurata gestione delle relazioni fra i nostri Istituti Culturali e i maggiori poli culturali nazionali e internazionali.