SINISTRA UNITA SULL’ATTEGGIAMENTO DI TREMONTI

È sempre molto antipatico dopo una disgrazia dire “Ma noi l’avevamo detto”, tuttavia in questa occasione non possiamo esimerci dal ricordare all’opinione pubblica, ma soprattutto ai frastornati esponenti della maggioranza, che le affermazioni del Ministro Tremonti in risposta al Consigliere Teodoro Lonfernini, erano largamente prevedibili, in quanto, come è noto, a Roma seguono con molta attenzione il presunto processo di trasparenza portato avanti dal Titano.
A quanto pare infatti, la propaganda del governo, sempre più arrogante ed autoreferenziale, non inganna più nessuno, tanto meno i nostri interlocutori italiani che guardano alla sostanza delle cose e non al numero di leggi o agli accordi con Paesi semisconosciuti con cui non abbiamo nemmeno rapporti commerciali.
Da tempo Sinistra Unita va ripetendo che non bisogna prendere in giro l’Italia con riforme di facciata o parziali, con norme che non appena varate presentano già la scappatoia per potere essere aggirate. Abbiamo più volte segnalato che abolire l’anonimato societario, permettendo però di continuare a nascondere capitali e partecipazioni dietro al mandato fiduciario non avrebbe prodotto alcun risultato.
Così come abbiamo segnalato che bloccare una rogatoria addirittura con una norma di legge, come nel caso SMI, avrebbe rivelato che non si vuole una collaborazione autentica contro l’evasione fiscale e il riciclaggio.
Per non parlare della vicenda di Banca Centrale, che ha visto cacciare in malo modo e senza motivazioni, i vertici di un istituto che si era accreditato proprio presso il Ministero dell’Economia e presso Banca d’Italia come garante di un intero sistema. La mossa del Patto per San Marino ha dimostrato che invece è la politica (ovvero il Governo) che vuole decidere a chi dare autorizzazioni, anche se non in regola, a chi fare le ispezioni e soprattutto che vuole bloccarle quando riguardano personaggi troppo “vicini” alla maggioranza.
Di recente abbiamo assistito allo spettacolo pietoso di due Segretari di Stato che si lanciano in una scellerata operazione di mediazione tra due soggetti privati come la Cassa di Risparmio di San Marino e il socio italiano Sopaf, di fatto prendendo le parti di quest’ ultimo, ma – quello che è più grave – spingendosi ai limiti della legalità, caldeggiando il pagamento di un “sovrapprezzo” da molti definito vera e propria “tangente di Stato”. Senza dimenticare che vengono chiamati in causa a sproposito personaggi e istituzioni italiane dipinti come fiancheggiatori dell’intera operazione.
In un simile quadro non c’è davvero da stupirsi se alcuni dei nostri interlocutori si sentono presi in giro e ci richiamano ad una maggiore serietà.
D’altra parte il governo ha più volte risposto “picche” alle richieste italiane sullo scambio di informazioni, preferendo affrontare la black list, mettendo a rischio tutta l’economia sana, piuttosto che dare un dispiacere alle potenti associazioni bancarie e finanziarie!
Si preferisce mettere la testa sotto la sabbia, fingendo di ignorare che a questo proposito c’è un sistema cresciuto a dismisura, fuori da ogni logica per una realtà come la nostra; un sistema che ha prestato il fianco a ogni tipo di distorsioni, truffe, evasioni e non si è difeso dalle infiltrazioni malavitose. Prendiamo atto che per il Governo il problema non è la criminalità organizzata, la fragilità del nostro sistema, la poca trasparenza ecc, bensì tutti coloro che ce lo fanno notare. Come a dire: occhio non vede, cuore non duole! Dobbiamo però ringraziare il Consigliere Lonfernini che, seppure involontariamente, è riuscito a smascherare mesi di bugie da parte del Governo e del Patto che continua invece a raccontare la favola dell’avere fatto “tutto quello che ci è stato chiesto”, ben sapendo che in realtà sono state ignorate proprio le questioni più importanti. Di fronte a simili risultati, di fronte ad una politica incapace di farsi valere presso i poteri forti, capace di farsi sentire solo verso i più deboli, aumentando bolli, tasse, mense scolastiche e quant’altro, allora riteniamo che l’unica azione dignitosa che possa fare questo Governo sia una strada obbligata: andarsene.