L’ex presidente della cassa previdenziale dei giornalisti (Inpgi), Andrea Camporese, è stato assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, dalle accuse di corruzione e truffa in relazione a un investimento dell’ente in quote del Fondo immobili pubblici (Fip). Per lui il pm Gaetano Ruta, nella requisitoria del processo milanese su uno dei filoni del crac della finanziaria Sopaf che vede imputate una decina di persone, aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo. Venerdì il difensore Ciro Pellegrino ha detto che nelle sue condotte Camporese ha “sempre curato gli interessi” dell’ente previdenziale dei giornalisti e l’investimento sulle quote del Fip, il Fondo immobili pubblici, “è stato il migliore investimento per l’ente dal punto di vista patrimoniale, che ha fatto maturare un grande profitto”. Il tribunale ha invece condannato i fratelli Giorgio e Aldo Magnoni rispettivamente a 8 anni di carcere e a 2 anni (pena sospesa). Per loro come per altri imputati, però, è caduta l’accusa di associazione a delinquere, assieme ad altri reati.
