La nave della Ong Louise Michel è stata fermata al porto di Lampedusa per la violazione del decreto di Matteo Piantedosi. Sono in tutto tre le contestazioni che vengono mosse alla nave battente bandiera spagnola e che hanno portato al fermo amministrativo notificato ieri al comandante della nave Louise Michel, Beckert Reimar. Nello specifico, le autorità italiane hanno rilevato tre salvataggi operati autonomamente in area Sar libica e maltese, il mancato rispettato delle indicazioni delle autorità italiane per il porto di Trapani e un numero di persone eccessivo a bordo, visto che sulla nave potevano essere caricati al massimo 60 migranti, invece ne oportava a bordo 178.
Il documento con il quale è stato notificato il provvedimento al comandante è composto di cinque pagine, dove viene anche fatto riferimento all’ultimo soccorso nella notte tra il 24 e il 25 marzo, dove c’è stata una collaborazione tra la Guardia costiera italiana e l’equipaggio della nave Louise Michel. Nel documento viene spiegato che la nave della Ong ha comunicato di aver recuperato tutti i 38 naufraghi, tra i quali un adulto e un bambino in stato di incoscienza che necessitavano di cure immediate per sindrome da annegamento e gli stessi venivano trasbordati sulla motovedetta della Guardia costiera assieme al medico di bordo della Louise Michel e portati a Lampedusa. Inoltre, si legge nel provvedimenti, mentre la nave procedeva verso nord, le stesse autorità italiane avrebbero a quel punto chiesto alla Louise Michel di dirigersi rapidamente a Lampedusa a causa dei rischi dovuti al sovraffollamento della nave.
L’equipaggio nella nave Louise Michel ha già annunciato che presenterà ricorso contro il provvedimento. “Prenderemo tutte le misure necessarie per combattere questo fermo“, hanno annunciato su Twitter. Quindi, hanno aggiunto: “Prenderemo tutte le misure necessarie per combattere questa detenzione. L’unico obiettivo del decreto legge è il blocco delle navi di soccorso, tenendo in conto la morte delle persone“. La Guardia costiera ha sottolineato nella sua nota che le disposizioni impartite alla Louise Michel erano tese a evitare che la stessa prendesse a bordo un numero di persone tale da pregiudicare sia la sua sicurezza che quella delle imbarcazioni di migranti a cui avrebbe prestato soccorso.
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