Del rinnovo di contratto non parla “fino a fine stagione”, di Borja Valero e Badelj a lungo cercati neanche “non sarebbe corretto nei confronti dei miei calciatori”, della Fiorentina “ottima squadra”, di Gerson “in Primavera per punizione? Tutte caz…”, e dello stadio invece sì: a Trigoria, alla vigilia della partita contro la squadra di Sousa (domani sera all’Olimpico, rinviata di due giorni per il Sei Nazioni di rugby), Luciano Spalletti inizia come al solito dal bollettino infortunati. “Perotti va valutato ma non ci sarà, Juan Jesus sì, anche Vermaelen va valutato per un problema alla mano ma non dovrebbe esserci”.
SQUADRA MATURA — Poi, si passa al campo: “Rispetto all’andata siamo migliorati e maturati – ammette Spalletti – e dobbiamo essere un po’ più rapidi in attacco, ma a parte i tre gol di Genova abbiamo trovato la quadratura”. Sulla Fiorentina, il tecnico romanista dice: “È stata brava ad organizzarsi dopo un momento di difficoltà, i viola sono una squadra forte che fa risultati e prestazioni. Sarà una gara veramente equilibrata e difficile”. Su Borja e Badelj non risponde, ma fa capire chiaramente quanto gli sarebbe piaciuto allenare lo spagnolo: “La domanda è giusta, ma io sono contento dei calciatori che ho. Borja lo vogliono tutti, potrebbe giocare ovunque, nel Real, nel Barça, a Manchester, poi si fanno altre scelte in base alla nostra realtà”.
JUVE E NAPOLI — Chi sta davanti ha vinto, chi stava dietro anche, per la Roma domani i tre punti diventano necessari e Spalletti non si fa problemi ad ammetterlo: “La Juve sta andando forte, è avanti sotto tutti gli aspetti, ma vedendo loro e copiandoli noi possiamo credere che sia tutto possibile. Il Napoli sapevamo che era forte, sono due squadre che ci impongono di provare a vincere sempre. Essere in loro compagnia vuol dire che siamo forti anche noi”. Potrebbero incidere le condizioni dell’Olimpico dopo la partita di rugby? “Ne abbiamo parlato stamattina, hanno sostituito le zolle di una porta proprio per renderlo migliore. Bisogna tutelare lo spettacolo, ci si è messa anche la pioggia, ma la battaglia e il gioco domani ci saranno lo stesso”.
#FAMOSTOSTADIO — La sua incursione a Sky è diventata virale e Spalletti la spiega così: “Si muovono le economie con questi progetti. So che la società ha investito tanto, spero che la politica non c’entri niente perché si tratta di investimenti per il Paese. Non andiamo a dire in giro che investimenti stranieri siano una minaccia da cui dobbiamo difenderci. Mi sono esposto tanto, anche sulle barriere – continua Spalletti – ma non perché io abbia esigenze particolari, ci sono dei dirigenti forti e una società forte. Uso il dialogo con il ministro Lotti, non con il mio amico Lotti, perché ci vuole professionalità, con dei perché validi. Poi bisognerà stare attenti e io ci starò molto attento perché allo stadio ci vanno le famiglie, chi usa lo stadio per far casino deve restare a casa. Se la regola è che ognuno deve stare al suo posto si fa così: regole civiltà e giusti comportamenti”. La Raggi, qualche minuto prima della conferenza, ha invitato Totti in Campidoglio: “Io non ho titoli per andare a parlare con nessuno, è giusto che vadano presidente e d.g., cioè quelli competenti”.
RINNOVO E GERSON — Se sul suo contratto Spalletti non si sbilancia (“decidono i risultati, o vinco oppure solo dopo valuteremo altri aspetti come crescita e prospettive”), su un’eventuale presenza di Gerson con la Primavera sabato scorso per punizione dopo il rifiuto al Lille è più categorico: “Tutte cazz… Aveva bisogno di giocare, fosse stata una punizione non avrebbe fatto il capitano”. La Gazzetta dello Sport