Fra le forze politiche del Titano quella che da sempre ha visto l’Europa come un traguardo possibile, a dispetto delle minute dimensioni della Repubblica e di una mentalità assai sammarinocentrica, è il Partito dei socialisti e democratici. “Questa nuova direttiva dell’Unione europea dà ragione alle argomentazioni che proponiamo da mesi e cioè che tutte le evoluzioni internazionali ci portano e ci porteranno sempre di più nella Ue. Saremo sempre più spesso chiamati a recepire le direttive europee. Non dimentichiamo poi che San Marino è già stato chiamato a Bruxelles per rinegoziare l’Accordo Ecofin del 2004”, ricorda l’ex segretario agli Esteri Fiorenzo Stolfi che torna a ripetere: “A questo punto vale veramente la pena recepire l’intero acquis comunitario (qualche direttiva in più di quelle che già dobbiamo recepire) che ci consentirebbe di essere paese equivalente e di accedere al mercato europeo in piena parità con i paesi membri”. Una scelta che permetterebbe alle banche e alle finanziarie sammarinesi, solo per restare in uno degli ambiti più sensibili alle norme comunitarie, di avere piena libertà di stabilimento nei 27 Paesi Ue, con i prodotti finanziari e assicurativi che potrebbero contare su un potenziale mercato di 400 milioni di consumatori.
“I lavori del Forum Ambrosetti sono stati significativi – prosegue il consigliere Psd – il ministro Brunetta ci ha detto che San Marino deve andare in Europa, la deputata Bongiorno che dobbiamo mettere in campo una classe dirigente all’altezza ed infine De Molli ha sostenuto che il nostro Paese non ha un progetto per il futuro. In risposta il nostro Governo ha snobbato Brunetta, ha ignorato la Bongiorno ed è entrato in polemica con De Molli. Invece, indicazioni e critiche sono giuste. E il progetto economico per il rilancio del Paese, che il Governo non ha, noi lo abbiamo presentato a luglio”.
Ma soprattutto fra il vecchio e il nuovo inquilino di Palazzo Begni è scontro sulla visione europea: “Quando il Segretario degli Esteri, Antonella Mularoni, dice che l’Europa non ci vuole – prosegue Stolfi – dimostra tutta la sua inadeguatezza. La Mularoni fa politica di parte piuttosto che gli interessi del Paese. Tutti i piccoli Stati d’Europa o sono già entrati o stanno decidendo di entrare. Questa è la scelta strategica. Ma il Governo, solo perché non l’ha inserito nel suo programma, solo perché dovrebbe dare ragione all’opposizione, dice di no”.
Infatti l’attuale politica estera confida di entrare nello Spazio economico europeo. “La favola SEE è una vera e propria fregatura. C’è rimasto dentro solo il Liechtenstein e l’UE ha bisogno di aggiungere qualche altro paese che contribuisca alle spese per il suo mantenimento. A Bruxelles sperano che San Marino abbocchi all’amo e mi preoccupa molto che il nostro Segretario agli Esteri abbia già abboccato.
Ma entrare nello SEE non è solo sconveniente sul piano economico ma anche da quello politico. Entrare nello SEE vuole dire accettare tutte e 4 le libertà di stabilimento senza poterle negoziare e senza avere alcun beneficio in quanto si continua a rimanere paese terzo ed anche le merci continuerebbero a circolare con documenti diversi.
Questa settimana però a tenere alto il dibattito politico sarà soprattutto l’incontro fra la Reggenza e il premier italiano, fissato venerdì a Palazzo Chigi. Un incontro politico ai massimi livelli per distendere i rapporti fra i due Paesi che in questo momento fra scudo fiscale e “tirate d’orecchie” di Tremonti non sono proprio idilliaci. “La Reggenza – sottolineano da via Ordelaffi – ha fatto quello che il Governo doveva fare da tempo e cioè chiedere un incontro politico a Silvio Berlusconi. Dal Psd lo sosteniamo da tempo, e a dire il vero lo hanno chiesto anche gli Europopolari dall’interno della maggioranza”. E’ fondamentale, infatti, prima di procedere con accordi che si preannunciano penalizzanti e “inaccettabili” chiedere spiegazioni al Capo del Governo Italiano. “Al premier italiano occorre chiedere ragione di questi attacchi sproporzionati da parte italiana nei confronti di San Marino. Occorre chiarire se l’Italia intende cambiare le relazioni con San Marino. Se intende ancora il rapporto italo-sammarinese come rapporto di amicizia e buon vicinato e, in caso affermativo, modificare atteggiamenti, comportamenti e accordi. Ci auguriamo – conclude Stolfi – che l’incontro del 27 novembre sia fruttifero ed in tal senso diamo tutto il nostro appoggio ai Capitani Reggenti”.
fonte: www.romagnanoi.it