Saranno circa 1.500 i ragazzi delle scuole superiori della provincia di Rimini che prenderanno parte all’appuntamento con ‘Fughe da fermi’: lo spettacolo teatrale ideato dalla comunità di San Patrignano sulla prevenzione alle sostanze stupefacenti
– La lotta alle sostanze stupefacenti passa dal palcoscenico dei teatri della Riviera coinvolgendo circa 1.500 studenti delle scuole superiori della provincia di Rimini, che secondo il ministero dell’Istruzione è una delle 10 provicnie italiane a maggior richio tossicodipendenze dato l’alto consumo di droghe.
L’appuntamento è con ‘Fughe da fermi’, spettacolo itinerante ideato dalla comunità di San Patrignano. Prima tappa domani alle 10.30 nel cine-teatro Corso di Rimini, il 3 aprile a Cattolica e successivamente a Riccione. Nato nel 2005, nell’ambito del progetto di prevenzione ‘Drugs off’ che negli anni ha realizzato oltre 220 tappe e incontrato quasi 150.000 studenti, ‘Fughe da fermi’ propone la testimonianza di Nico, un ragazzo di 23 anni entrato in comunità a 18 e ormai alla fine di un percorso di educazione e formazione. Ad accompagnarlo sul palco, tra musica, immagini e parole, ci sarà anche il regista e conduttore Pascal La Delfa.
Il dialogo potrà poi continuare sul web grazie al sito www.drugsoff.it, dove ci sono i blog dei protagonisti degli spettacoli con cui discutere e chiedere aiuto. A fine spettacolo, gli studenti potranno inviare un sms a un numero di cellulare e avere una risposta in tempo reale.
Secondo i dati raccolti dall’indagine campionaria nazionale Ipsad realizzata dal Cnr, in Emilia-Romagna negli ultimi dodici mesi circa 169.000 residenti hanno fatto uso di cannabis, 38.000 di cocaina e almeno 5.500 quelli dai 15 anni in su che hanno consumato eroina.”Da anni assistiamo a una sempre maggiore diffusione della droga e a un abbassamento dell’età del primo approccio con le sostanze”, spiega Andrea Muccioli, responsabile della comunità che negli anni ha ospitato 3.115 ragazzi provenienti dall’ Emilia-Romagna e che oggi vede quasi 1.500 persone in ‘percorso’, di cui 302 provenienti dai comuni della riviera.
”Basti pensare che il 60% circa dei ragazzi che oggi arrivano nella nostra comunità – aggiunge – non ha mai utilizzato una siringa, ma è diventato tossicodipendente fumando, sniffando o assumendo pillole. Proprio per questo puntiamo molto sul contatto diretto con i ragazzi delle scuole”.