Sul Titano spunta Saddam Hussein

Intrigo internazionale a San Marino: sei milioni di euro in un conto di riconducibile al prestanome Dwen, girati a un siriano. Dalla maxi-truffa sulle tlc spunta l’intreccio con “Oil for food”

SAN MARINO – Sono tre gli istituti bancari che emergono dalle carte dell’inchiesta della Procura di Roma, si tratta del Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese e Cassa di Risparmio tramite Carifin. L’inchiesta sulla maxitruffa da due miliardi di euro coinvolge Fastweb e Telecom Sparkle che detiene il cento per centro di Telecom Italia San Marino, la compagnia telefonica sammarinese che come ha precisato la società non è stata minimamente toccata dall’inchiesta romana.

L’Agenzia di Informazione Finanziaria della Repubblica ha collaborato con gli inquirenti italiani, per rintracciare i movimenti di denaro. Insieme all’Aif fondamentale è stato l’apporto delle altre consorelle di Hong Kong, Seychelles, Singapore, Cipro, Panama ed Emirati Arabi Uniti. Adesso questo nuovo capitolo che s’intreccia con l’inchiesta Oil for Food e alle figure di Patrick Michael Dwen e del siriano Mwaffar Madoir, vecchia conoscenza del Titano.

Non passa inosservato infatti il nome di Patrick Michael Dwen, un signore inglese titolare di un conto corrente alla Banca Commerciale Sammarinese. Conto, precisano dall’istituto di credito sammarinese, aperto attorno a febbraio marzo 2006 e funzionante fino ad analogo periodo dell’anno dopo. Il suo nome non risulta fra quelli indagati nella maxitruffa da due miliardi di euro scoperchiata dalla Procura di Roma. Eppure tramite la sua persona “il carosello del traffico telefonico arriva fino a Baghdad e s’intreccia con un’altro caso spinoso e ben più complicato l’Oil for Food, il programma di aiuti all’Iraq di Saddam Hussein”

fonte: romagna noi