Tasse boomerang. Per la prima volta, a dicembre le entrate fiscali derivanti dalla benzina sono scese…di Clarissa Gigante, Il Giornale

Il governo si è spinto troppo in là, ignorando il cosiddetto effetto Laffer: per colpa delle accise, i carburanti costano troppo e gli italiani sono più oculati nei consumi.

Ormai sembra quasi un’abitudine: ogni volta che lo Stato ha bisogno immediato di soldi, come ad esempio dopo un terremoto o un’alluvione, la soluzione è aumentare le accise su carburante e tabacchi.

Una tradizione così consolidata che ci troviamo a pagare ancora la guerra in Abissinia.

Il rischio? Che i prodotti tassati siano troppo costosi e che i cittadini inizino a non acquistarli più. Un meccanismo che gli economisti conoscono come “Curva di Laffer“: si tratta di una curva a campana che dimostra come se si spinge troppo nella tassazione, le entrate nelle casse dello Stato diminuiscono invece di aumentare.

Proprio quello che starebbe accadendo alla benzina, come denuncia il Centro Studi Promotor. Nel 2012, complessivamente il Fisco ha guadagnato grazie alle accise sul carburante ben 36,5 miliardi di euro, il 12,4% in più rispetto all’anno precedente. Eppure a dicembre qualcosa è cambiato e a una spesa sempre maggiore si è affiancato un calo vertiginoso dei consumi. Il gettito fiscale proveniente dalle tasse sui carburanti è diminuito del 7,2%: un dato che se perdurasse per tutto il 2013 porterebbe a perdere circa 2,6 miliardi di euro. Visti i prezzi sempre più alti, insomma, gli italiani preferiscono prendere la macchina il meno possibile.

Anzi, come se non bastasse, non la comprano proprio l’auto, sottraendo all’Erario ben 3 miliardi di euro solo nel 2012, come sottolinea il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi: “Ai signori delle tasse sta tornando indietro un boomerang di dimensioni colossali, e la notizia di oggi è la riprova che le tasse stanno uccidendo i consumi devastando l’occupazione nel nostro settore, fatta di 1,2 mln di addetti“.