Terremoto, 247 vittime. Il sindaco: «200 morti solo ad Amatrice»

terrSale a 247 il bilancio delle vittime. Continua lo sciame sismico. Incerto il numero dei dispersi, la protezione civile: «Manca la lista di partenza»

Sale a 247 il bilancio delle vittime del terremoto tra Marche e Lazio avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì. Tra loro molti bambini. Continuano senza sosta le ricerche sotto le macerie. Incerto il numero dei dispersi «perché manca una lista di partenza visto che in alcuni dei comuni devastati c’erano molte turisti e molte persone di passaggio», ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. «Senza avere una lista di partenza – ha aggiunto – è impossibile sapere quanti sono i dispersi. Continueremo a cercare fino all’ultimo».
Lo sciame sismico nella notte
Continua lo sciame sismico tra Marche, Umbria e Lazio del forte sisma di magnitudo 6 avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì prevalentemente nei comuni di Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. La scossa più forte, di magnitudo 4.5, alle 5 e 17 con epicentro ad Accumoli ha fatto crollare altre parti di edifici e reso inagibili alcune strade. Ma le scosse di assestamento, che si sono susseguite per tutta la notte, sono state oltre 60, di magnitudo 2 o superiore. Si aspettano altre scosse. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il sisma ha avuto una magnitudo di 6.0, una profondità di 4 km ed è stato registrato alle 3.36 della notte tra martedì e mercoledì con epicentro ad Accumoli, vicino Rieti. La terra ha tremato per 142 secondi.
Le vittime
È di 247 il bilancio delle vittime, tra cui molti bambini. Nel Reatino, tra Amatrice ed Accumoli, hanno perso la vita 190 persone, in provincia di Ascoli Piceno altre 57. Il bilancio della Protezione civile è ancora provvisorio. Sarebbero circa 400 i feriti, 264 quelli ricoverati in ospedale. Moltissimi gli sfollati: circa 2.500, di cui 1.500 nelle Marche, tra Arquata e Pescara del Tronto. Continuano le ricerche sotto le macerie in cui sono impegnati 880 pompieri, con 250 mezzi e 43 cani da soccorso. Più di 5 mila gli uomini della protezione civile impiegati. I soccorritori stanno scavando sotto le macerie dell’hotel Roma di Amatrice sotto cui «potrebbero esserci ancora circa dieci persone», hanno commentato.

Paura degli sciacalli

Tante le famiglie rimaste senza casa sono state accolte nelle tendopoli ma moltissime persone hanno deciso dormire nelle loro auto vicino alle loro case, anche per timore dello sciacallaggio. Nella notte si sono infatti diffuse voci di episodi di sciacallaggio nel comune di Arquata, e in particolare nella frazione di Pescara del Tronto. I carabinieri, che hanno intensificato i controlli in tutta l’area, smentiscono: «Non sappiamo chi le diffonda – dicono dal comando – ma non si possono confondere le persone che vanno sul posto per recuperare alcune cose dalle proprie abitazioni con quelle che rubano. Noi abbiamo 40 militari in tutti i presidi dell’area terremotata di Arquata del Tronto, e la situazione è sotto controllo».

La prima notte degli sfollati

«Una notte normale» l’ha definita Gianni Scamuffa, responsabile del campo di Pescara del Tronto, frazione di Arquata in provincia di Ascoli Piceno. Nel centro marchigiano sono stati oltre un centinaio coloro che hanno scelto le strutture messe a disposizione dalla Protezione civile. Altri hanno invece dormito nel palazzetto di Amatrice o nelle tende portate ad Accumoli. Nelle zone la temperatura si è mantenuta su livelli accettabili anche la notte. Quasi tutti sono quindi riusciti a dormire, pur nelle sistemazioni di emergenza. «Sono stremati dalle scosse», sottolinea uno dei soccorritori impegnati. «Abbiamo portato cibo e coperte a volontà», ha spiegato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice.

Il governo conferma: 50 milioni di euro per l’emergenza

Il Governo intanto ha confermato lo stanziamento di 50 milioni per l’emergenza. per L’annuncio arriva dal viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini dopo che ieri in tarda serata la cifra era stata indicata dal ministro Graziano Delrio. «Successivamente vedremo, stiamo esaminando la situazione e stiamo quantificando l’entità dei danni», ha aggiunto Nencini, senza sbilanciarsi sull’ammontare complessivo dei danni causati dal sisma. «Non ne ho davvero idea – ha concluso – Ci sono ancora 54 frazioni isolate nel Comune di Amatrice».

Amatrice decimata

«Cresce il numero dei morti, ad Amatrice siamo già a oltre 200»: lo ha detto stamani Sergio Pirozzi, sindaco del centro laziale in provincia devastato dal terremoto, spiegando che altri cadaveri sono stati estratti durante la notte. Il paese contava poco più di 2.600 abitanti ed è in gran parte distrutto dal terremoto. In molti hanno cercato di fuggire dai piani alti delle case calandosi legati alle lenzuola. La via principale è crollata quasi completamente e le strade di accesso al paese sono inaccessibili. Inagibile l’ospedale: medici e paramedici hanno soccorso i primi feriti all’aperto, nel parcheggio del nosocomio. Ad Amatrice è crollato anche lo storico Hotel Roma, nel centro della cittadina reatina. Sotto le macerie potrebbero esserci ancora una decina di persone. Nella serata di mercoledì, sono stati estratti cinque corpi dalle macerie della struttura, posizionata in un’area considerata molto pericolosa.

Accumoli, il sindaco: «Un dramma, soccorsi in ritardo»

Accumoli (suddiviso in 17 piccole frazioni) ha 700 abitanti, ma in estate accoglie molti turisti. «È un disastro, il paese è semi demolito, siamo senza luce, senza telefoni, in tanti sono ancora sotto le macerie, non riusciamo a quantificare quanti siano» il lamento disperato del sindaco Petrucci che accusa: «Soccorsi in ritardo, la prima squadra dei vigili del fuoco è arrivata alle 7 e 40». Danneggiati la caserma e le chiese, nessun edificio sembra essere agibile. Particolarmente colpita la frazione di Illica. La situazione della viabilità è estremamente difficile: al km 136 della statale 4, a circa 4 km dal Comune di Accumoli, il sisma ha provocato un dislivello di circa 15 centimetri su un viadotto. Problema simile su un altro viadotto, il «Tronto secondo», due chilometri più avanti.

Pescara del Tronto, la frazione che non esiste più

La piccola frazione di Pescara del Tronto secondo i soccorritori «è ridotta a un unico blocco di macerie». Si cercano altri dispersi: in origine si parlava di un centinaio di persone che mancavano all’appello su 135 abitanti totali. Anche ad Arquata del Tronto, residenti e persone in vacanza sono rimasti intrappolati: decisa l’evacuazione dell’intero borgo storico. Due anziani turisti romani sono stati salvati dalle macerie della loro abitazione, crollata. Non ce l’hanno fatta, invece, due bambine e la nonna che le ospitava nella sua casa. Poco distante, sempre a Pescara del Tronto, è stata estratta viva una bambina di 10 anni.

Corriere.it