TERREMOTO: FRA LE IDEE ANCHE LA TASSA AI SUPER RICCHI

Spunta anche un contributo dai contribuenti super-ricchi per raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione post-terremoto in Abruzzo. Secondo quanto si apprende, tra le valutazioni tecniche avviate in vista della messa a punto del decreto legge con gli interventi per la raccolta’ delle risorse, si starebbe valutando anche la possibile introduzione di un prelievo aggiuntivo – un ‘’contributo obbligatorio’’ – per i contribuenti ad alto reddito. In particolare, la maggiorazione potrebbe scattare per chi supera la soglia dei 130.000-140.000 euro di reddito annuo.

 

BERTOLASO

“Noi non possiamo prevedere se il terremoto ci sarà ma possiamo monitorare il fenomeno e comprendere il livello di rischio” e quando il sisma arriva “l’unica possibilità è fare presto”. Con queste parole il capo della Protezione civile Guido Bertolaso si è rivolto a tutti gli abruzzesi spiegando che solo “uniti e veloci” si riuscirà a ripartire. E che, nel suo complesso, il sistema dei soccorsi si è dimostrato valido.
Bertolaso sottolinea, dopo le polemiche di questi giorni, che “tutti siamo stati da subito consapevoli della complessità e gravità del fenomeno” e che “abbiamo dimostrato che questo sistema di protezione civile è ‘il’ sistema efficace e coeso, originale e flessibile: un modello di made in Italy che sorprende il mondo”.
”Avremmo potuto mostrare un’Italia travolta dalla tragedia, fragile e divisa. Così non è stato – insiste Bertolaso -… L’italia ferita ha reagito nell’unico modo possibile: facendo sistema”. E’ stato così “demolito lo stereotipo dell’Italia arruffona, approssimativa e disinvolta” ed ha preso forma un “sistema straordinario di cui fanno parte i soccorsi e i soccorritori”. I media, racconta Bertolaso, hanno dato testimonianza di tutto questo “ma noi non ascoltiamo solo i media, ascoltiamo le persone”.
 

MARONI A BALLARO’

Ieri sera, intanto, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ha quantificato in 12 miliardi di euro le risorse necessarie alla ricostruzione riducendo quindi ad una minimalità il risparmio atteso da un accorpamento tra referendum ed elezioni europee. ‘Dobbiamo procedere a una rilevazione accurata e dettagliata dei danni – ha poi proseguito – con strumenti che all’epoca dell’Irpinia non c’erano’. ‘Solo dopo questa valutazione – ha proseguito il Ministro – sapremo quante sono le risorse. Il primo giorno dopo il terremoto Bertolaso disse ‘è peggio dell’Umbria’.
Allora ci vollero 12 miliardi di euro quindi stavolta la cifra sarà superiore ai 10 miliardi di euro che dobbiamo capire bene come fare per spendere’. ‘Al Ministero – fa sapere infine Maroni – daremo vita ad una struttura di controllo specifica per evitare infiltrazioni mafiose’.
 

Nell’Abruzzo squassato dal terremoto “si è conclusa la prima fase dell’emergenza e quasi 58.000 sfollati sono stati assistiti e sistemati: di cui 33.900 nelle 5.000 tende allestite dalla protezione civile. Ora si apre la seconda fase, più difficile: la ricognizione degli immobili”.

Il ministro dell’Interno ha fatto il punto della situazione degli aiuti all’Aquila, ricordando il ‘modello Friuli’ citato dal segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni.

“Questo modello è l’obiettivo cui dobbiamo puntare”, ha sottolineato Maroni, “in Friuli sono stati ricostruite case e campanili: capisco il forte senso d’identità della popolazione dell’Aquila che chiede di tornare nelle proprie case. E questo deve essere l’obiettivo”.

L’intervento dello stato, “senza distinzioni”, per fronteggiare l’emergenza terremoto a L’Aquila è stato “pronto e immediato”. La risposta all’emergenza, ha detto Maroni, ha mostrato “il volto migliore dell’Italia, un paese che si mobilita, che presta soccorso h24, che fa tutto quello che serve per garantire un intervento immediato di soccorso e assistenza senza risparmiarsi. Parlo non solo della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine, ma anche dei tanti volontari e semplici cittadini che si sono offerto senza risparmio”.

Trovo giusto l’allarme lanciato dal procuratore Grasso e da Roberto Saviano circa la nascita del cosiddetto ‘partito del Terremoto’, che va sicuramente evitata”.

“Naturalmente – ha spiegato Maroni – dovranno essere responsabilizzati gli enti locali e tutte le articolazioni dello stato, ma soprattutto serve molto controllo”.

 

 

NUOVA SCOSSA

 Anche ieri sera sono state diverse le scosse di terremoto nell’Aquilano. L’ultima, alle ore 22.17, ha fatto registrare una magnitudo di 4,1 gradi della scala Richter. Lo comunica la Protezione civile.
Le altre scosse sono state registrate alle 19.27 (magnitudo 3,5) e alle 21.28 (magnitudo 3,4). Epicentro delle scosse tra i comuni di Capitignano, Montereale e Campotosto.

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