Il presidente della Fondazione Tito Masi riferisce al Patto sulla situazione Delta – Cassa di Risparmio. Se ne uscirà presto, auspicabilemente entro l’annoPolemiche, critiche, attacchi. La vicenda Delta sempre in prima pagina dei media nazionali e locali. Di riflesso, la Cassa di Risparmio sempre nel mirino. E con essa, l’intero sistema bancario e finanziario sammarinese. Un attacco mediatico, politico e giudiziario che punta al cuore del Paese.
Tutto questo in un momento delicato e difficile, che coincide con lo scudo fiscale ma anche con le procedure per la cessione di Delta.
Cosa c’è dietro?
La Fondazione è l’azionista della Carisp, e il suo nuovo presidente ha chiesto un incontro urgente al Patto por riferire sullo stato dell’arte. In questa veste, stamattina, Tito Masi ha riferito ai rappresentanti di tutti i partiti della coalizione di maggioranza l’intera storia, partendo dalla nascita e dalla composizione societaria di Delta, fino agli ultimi sviluppi. Compreso l’acquisto delle quote azionarie di Sopaf, per avere a disposizione tutto il pacchetto nell’atto della vendita e, soprattutto, per eliminare un contenzioso che era arrivato fino in tribunale. E compresi anche gli articoli dei giornali italiani delle ultime settimane, puntualmente ripresi e rilanciati dai giornali locali.
Ma si tratta di notizie destituite da ogni fondamento. Si minacciano querele.
L’incarico per la cessione di Delta, ha spiegato Masi, è stato affidato a due advisor, che hanno il contatto diretto con Banca Intesa, interessata all’acquisto e che ha aperto la trattativa. Banca Intesa ha creato una due dilegence in cui sono impegnate un centinaio di persone. Ogni passaggio è gestito in un rapporto molto stretto con Bankitalia, da cui era partito il sollecito a tutta l’operazione.
Non ci sono in mezzo altri interlocutori, né da parte della Carisp, né da parte del governo, né di altri soggetti.
Ci sono invece alcuni problemi sul tappeto, che hanno fatto slittare la chiusura dell’operazione a fine dicembre, o a metà gennaio, contro una prima previsione fissata a metà novembre.
Nella fattispecie: le prospettive industriali del Gruppo Delta, il personale, che è numeroso e tutto dell’area bolognese, il portafoglio crediti.
“Non ci sono buchi di bilancio, né rischio di crolli” ha assicurato Masi, portando a conferma bilanci certificati da primarie società di certificazione. Inoltre la Cassa ha un patrimonio così solido da affrontare con tranquillità questa burrasca e comunque rimanere il primo punto di riferimento per i cittadini e le imprese.
Rimane il dubbio iniziale: chi ha interesse ad alimentare questa campagna?
E’ parere condiviso dal Patto che uno degli elementi scatenanti è stato lo scontro fra soci, ovvero il contenzioso Sopaf. Oggi, con il senno di poi, appare chiaro che certe azioni avrebbero potuto avere un esito positivo rispetto a quello che si è poi verificato.
Come appare chiaro l’enorme rischio alimentato da investimenti fortissimi (quelli di Carisp a favore di Delta) nei confronti di un unico soggetto, per di più italiano.
Altrettanto evidente è il tentativo dell’opposizione di speculare su questa vicenda per cercare di affermare l’incapacità del governo ad uscirne e, quindi, di portare avanti il progetto del governone. Questo, senza badare a diffamare ogni giorno il sistema Paese.
Ma il Patto è di altro parere. Ha dato atto che il governo si è mosso con estrema correttezza nel dare supporto e sostegno alla Cassa, senza intromissioni ma con la costante attenzione a far sì che il percorso si snodasse nella maniera giusta.
Si poteva fare di più? Forse, lo si potrà dire a posteriori. Quando questa vicenda sarà conclusa. In questo momento, grazie anche alla puntuale e lucida relazione di Masi, il Patto ha maturato la consapevole speranza che da questo momento si potrà uscire se ciascuno continuerà a svolgere il suo ruolo con serietà, senza obiettivi occulti e solo nell’interesso collettivo del Paese.
San Marino 16 novembre 2009
