Solo due giorni, ma destinati a lasciare un segno profondo: sabato 5 luglio alle ore 18.30 e per tutta la giornata di domenica 6 luglio, la Fondazione Tito Balestra ospita un evento artistico straordinario con la mostra “La forma AWAI – Mokichi Otsuka”, allestita nella suggestiva cornice dell’ex Chiesa della Madonna di Loreto, all’interno del Castello Malatestiano di Longiano.
Un appuntamento esclusivo con 15 dipinti e 10 sculture in terracotta della più recente produzione del maestro giapponese Mokichi Otsuka, che saranno poi destinati alla prestigiosa esposizione in programma a Tokyo nel 2027.
«Fermento e soddisfazione alla Fondazione per una mostra che celebra un amico della galleria e un grande interprete del dialogo tra culture», si legge nel comunicato ufficiale diffuso il 24 giugno.
La serata inaugurale sarà impreziosita dall’incontro con l’artista, accompagnato dalla riflessione del poeta e critico d’arte Gian Ruggero Manzoni e dalle note del liuto di Ettore Marchi, in un’atmosfera che unirà parola, suono e forma.
La bellezza sottile della “forma AWAI”
Il titolo della mostra trae origine dalla parola giapponese arcaica “awai”, introdotta all’artista nel 2021 dalla poetessa Wakako Kaku. Un termine che può significare “delicato”, “tenero”, “affascinante”, ma anche “sottile emozione” o “forma armonica”. Una definizione che ben si adatta alla poetica visiva di Otsuka, sospesa tra tradizione e spiritualità.
«Il lavoro di Mokichi Otsuka rappresenta un ponte tra due culture – spiega Manzoni – legami dettati da passioni e volontà di conoscenza».
«Per Mokichi l’artista, nel momento in cui si sente ispirato, mette in moto tutto sé stesso: la mente coordina, il corpo agisce e l’opera prende forma. Forse “il creare” è un veicolo per colmare distanze cosmiche…».
Tra Giappone e Italia, un ponte d’arte e ricerca
Nato a Tokyo nel 1956, Mokichi Otsuka si forma in Giappone e approda in Italia nel 1994, diplomandosi all’Istituto d’Arte e Ceramica “G. Ballardini” di Faenza, città con cui mantiene un legame profondo e continuativo. Le sue opere, che fondono sensibilità orientale e forme occidentali, sono oggi conservate nei più importanti musei del mondo: dal Victoria and Albert Museum di Londra, al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (MIC), fino al National Museum of Modern Art di Tokyo e a numerosi altri istituti museali in Giappone.
La mostra, a ingresso libero, rappresenta dunque un’occasione irripetibile per ammirare da vicino un artista tra i più apprezzati nel panorama internazionale della ceramica e dell’arte contemporanea, in un’esposizione che fa da ponte tra Longiano e Tokyo, tra il presente e il futuro.