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  • “Turismo a San Marino ….. il domani del Paese” … di Marcella Michelotti

    Riceviamo e pubblichiamo

    Marcella Michelotti

    Gent.mo Direttore, 

    ho simpatia per Augusto Casali ed è sotto gli occhi di tutti che i dati sul Turismo sono impietosi. La sua analisi riprende i dati statistici e raccoglie gli allarmi che gli operatori del Turismo e del Commercio da anni lanciano ad un sordo pubblico politico che pur mutando negli anni, ha sempre mantenuto l’attenzione su altri settori, tralasciando il vero “petrolio “ del Paese.

    Purtroppo però anche Augusto Casali trae delle conclusioni che non sono più al passo con i tempi, riflettendo una incapacità generale dei suoi e miei concittadini ad adeguarsi alle trasformazioni e a trarne vantaggio.

    Infatti l’economia del Turismo negli ultimi 25 anni è diventata appunto una “economia”, cioè si è trasformata ovunque nel mondo, diventando un motore determinante delle economie nazionali e , grazie anche alle nuove tecnologie digitali , ha assunto modalità di contenuti , gestione e commercializzazione, assolutamente diverse da come poteva venire trattato in precedenza. (Proprio di ieri un servizio della RAI /TG1 delle 20,00 su Turismo e nuove tecnologie) .

    E’ vero, il nostro “petrolio” sono la statualità della Repubblica, un paesaggio mozzafiato, la vicinanza alla Riviera Adriatica, la tranquillità ed i prodotti genuini. Non fosse altro nel 2008 San Marino è diventato Patrimonio dell’Umanità per la sua Storia, le sue Istituzioni, il Monte Titano ed i Centri Storici di San Marino e Borgo Maggiore. 

    Il mondo ha capito il valore del nostro Paese e ce lo ha dimostrato. I sammarinesi no. Solo dopo 10 anni si è cominciato …e non ancora finito, ad ottemperare agli impegni presi per mantenere e valorizzare questo riconoscimento.

    Gli operatori del Turismo italiani attorno a noi , Rimini e Riccione, vendono sui portali la nostra immagine di Patrimonio Unesco, per richiamare clienti e visitatori nelle loro territori e noi snobbiamo. Noi siamo ignoranti, pigri e drogati da una economia “finanziaria” che non esiste più.

    In tutto il mondo e senza andare lontano, intorno a noi, si continua ad investire sul Turismo e sulle infrastrutture fisiche e tecnologiche, sulla formazione delle professionalità e della cultura aziendale dell’accoglienza turistica e culturale, e a San Marino nulla o quasi nulla viene fatto. 

    Sapete perché? Perché per lavorare nel turismo bisogna fare fatica. Non c’è sabato e domenica, non c’è Natale o Ferragosto, le attività sono H24 , bisogna stare in buona salute, il margine di reddittività è sicuramente inferiore a quello del passato mercato finanziario, bisogna investire in continuazione in ammodernamenti e aggiornamenti. Ed oggi bisogna anche essere culturalmente avanzati, conoscere le nuove tecnologie, applicarle alla normale quotidianità, bisogna essere creativi, gentili, accoglienti, tessere buone relazioni. 

    Bisogna rivoluzionare il mercato del lavoro con la flessibilità e la formazione permanente e bisogna viaggiare, confrontarsi con quanto fanno i competitors, bisogna avere visione, competenza e coraggio per fare i giusti investimenti.

    Già ci siamo dimenticati che mentre noi diventavamo Patrimonio Unesco e ci drogavamo di finanza allegra, i nostri competitors ( ad esempio la Riviera Adriatica, ma tutta Italia a partire dalle città d’arte, e il resto dei Paesi nel mondo a partire dal Medio Oriente, dai Caraibi o dalla Indocina) , si davano molto da fare. 

    Nel 2018 sono stati aperti in Europa 18 nuovi musei pubblici per incrementare l’economia.

    A San Marino l’ultima opera pubblica relativa al Turismo è stata fatta negli anni ’50 con la realizzazione del Kursaal ( che poi era nato con altri scopi). E il sistema politico e bancario hanno fatto in modo che San Marino non può più avere l’American Express e le commissioni su VISA e MASTERCARD sono raddoppiate nell’ultimo anno ( vuol dire che i nostri competitors guadagnano 1/2% in più sul fatturato).

    Sono 10 anni che chiediamo e facciamo progetti per infrastrutture che mettano la nostra destinazione al passo con le altre destinazioni, chiediamo per il Centro Storico il Centro Benessere di sistema  , chiediamo il Museo Identitario, chiediamo il potenziamento della Università, chiediamo sostegno alla riqualificazione alberghiera e ristorativa e alla formazione , chiediamo un progetto organico e condiviso, chiediamo la flessibilità del mercato del lavoro,  la ripresa del settore congressuale, i parcheggi interrati di prossimità, chiediamo un nuovo Brand per San Marino Capitale.

    Lo sapete che fino a due anni fa su Booking.com San Marino era rappresentato dalla foto di un paesino sconosciuto forse delle Marche e me ne sono dovuta accorgere io,(cittadino architetto diventata albergatrice),  e agire io su Booking.com per far sostituire quella foto con una del nostro Paese. 

    Lo sapete che nel 2018 le strutture di San Marino che si sono immesse sui portali, in particolare Booking.com sono raddoppiate, perché i portali sono l’unica vera fonte di commercializzazione e promozione  per le strutture alberghiere e ristorative e oggi stanno diventando player anche delle destinazioni? Oggi poi anche il commercio si muove così. La nostra “reputazione” si gioca sui portali e sulla comunicazione. E noi dobbiamo migliorare molto. E quando il visitatore finalmente viene, deve andare via con la voglia di ritornare e di parlare bene di noi.

    Il Piano Strategico del Turismo approvato l’estate scorsa è un buon strumento tecnico. Deve ancora diventare uno strumento politico. Il bello del Turismo è che è uno strumento che possiamo gestire internamente, se impariamo a conoscerne le dinamiche economiche,  promozionali e internazionali. E’ un prodotto GLOCAL. Forse l’unico che abbiamo e che potremo, dovremo sviluppare, in  sintonia con la valorizzazione  dell’ambiente, dei prodotti di bioagricoltura, della nostra cultura identitaria di Stato indipendente e dei i servizi tecnologici digitali.

    C’è molto lavoro per le nuove generazioni, ma i giovani devono studiare e avere voglia di impegnarsi per il loro futuro e quello dei loro figli. Con un patto transgenerazionale si deve creare un circolo virtuoso economico per cui chi governa, in accordo con chi lavora, inizia a fare la sua parte. Tutta l’economia potrà ripartire, dai servizi ai cantieri agli artigiani. Il turismo è un settore molto creativo e sarà pieno di soddisfazioni e futuro, se i sammarinesi lo vorranno.

    Marcella Michelotti 

    Architetto, project manager e albergatrice