Dopo aver pubblicato la notizia scioccante, che fa ritornare San Marino e la sua legislazione sulle società ai tempi del medioevo, (un imprenditore indagato ad esempio per riciclaggio non può avere nessuna partecipazione a società o essere amministratore delle stesse) San Marino Oggi pubblica quest’oggi il caso pratico di un imprenditore che, peggio per lui, si è perso nei meandri della burocrazia dell’Ufficio Industria.
Questo imprenditore presenta una pratica di RIATTIVAZIONE e TRASFERIMENTO il giorno 10 Agosto 2010, proprio il giorno in cui la nuova legge sulle licenze è entrata in vigore.
A parte il fatto – come si legge su San Marino Oggi – che i moduli all’Ufficio Industria non erano pronti, il personale non pienamente operativo e forse non adeguatamente formato – dovevano leggere la legge, che avevano sottomano, per applicarla – questo imprenditore si è dovuto munire di pazienza e predisporre a mano una richiesta di trasferimento e riattivazione della sua società (i soldi del bollo però erano buoni, anche se come vedremo sono stati spesi male).
Se fosse solo per questo sarebbe ben poca cosa!
Scopriamo invece che nei nuovi moduli (presenti sul sito www.industria.sm) si chiede addirittura di specificare estremi di versamenti di imposte e tasse, prassi non presente nella legge, ma inventata da chissachi; si chiede altresì anche di dichiarare che il locale non è sede di altre attività; ma sulla legge non è previsto! Un mix con la vecchia normativa che all’art.59 della legge ”Felici” sulle licenze prevedeva proprio l’autocertificazione. Un disastro quindi.
Ritorniamo al caso di questo Imprenditore. L’Ufficio Industria dopo 5 giorni da parere positivo, con lettera raccomandata che abbiamo nelle nostre mani, ed accoglie la sua domanda; quindi la PRIMA FASE è stata completata.
Nella seconda fase, l’ufficio INDUSTRIA, NON come previsto dalla legge, chiede l’originale del contratto di locazione (sempre originale in nostre mani) anzichè gli estremi di questo contratto, come peraltro invece previsto dalla legge!!!! La necessità della carta è dura a morire! LA LEGGE DICE DIVERSAMENTE.
Quindi l’Ufficio Industria ha richiesto una cosa diversa da quello che prevede la legge! Cosa gravissima!
Ma c’è di più. Nei nuovi moduli di trasferimento sede, oltre a richiedere una dichiarazione che si chiedeva come detto nella vecchia legge – art.59 la sede che non sia occupata da altra società -, richiede anche gli estremi del versamento della tassa da pagare per il trasferimento sede, ma anche – tenetevi forte – anche gli estremi della tassa di licenza! Come se un qualsiasi imprenditore si ricordi a memoria o porti dietro con se anche la ricevuta del pagamento della tassa di licenza. Incredibile dove può arrivare la burocrazia, anche perchè potrebbero avere questo dato schiacciando un pulsante, essendo già in linea con gli altri uffici.
Tutti questi adempimenti NON sono previsti dalla nuova legge, ma l’Ufficio Industria o la Segreteria di Stato Industria (dipende da chi ha predisposto, in maniera così approssimativa ed incoerente, i moduli) li richiede, aggravando ulteriormente il peso burocratico dell’imprenditore che deve fare azienda e non può e non deve correre dietro le bizzarrie degli uffici pubblici preposti.
Tornando al nostro imprenditore, questi, una volta consegnato – anche se non doveva – l’originale del contratto, pagando anche l’imposta, si vede negare l’approvazione della pratica!!!!, in quanto scrive il Direttore Granaroli che manca l’abitabilità dell’immobile oggetto della locazione e del trasferimento.
Ma si accorge solo ora? Ma nella legge non è previsto avere a disposizione questo documento! Non c’è scritto…è vero invece che nella prima fase è richiesta l’idoneità dei locali, che non vuol dire avere l’abitabilità; sennò ci sarebbe scritto a chiare lettere! Con la vecchia legge, agevolando gli imprenditori, si aveva tempo 6 mesi per averla….SIAMO RITORNATI VERAMENTE ADDIETRO! DI MOLTO.
Quindi se nella PRIMA FASE, lo stesso Direttore Granaroli ha dichiarato, con la sua firma, che la pratica era stata accolta, perchè ora, alla fine del gravoso iter burocratico, fa opposizione dicendo che la domanda non può essere accolta? Ma non era stata accolta prima? Se secondo lei, ma non per la legge, la pratica non andava bene doveva essere rigettata, come previsto dalla legge.
QUINDI NELLA PRIMA FASE LA DOMANDA O VIENE RIGETTATA, con motivazione, OPPURE ACCOLTA (come nel nostro caso)
Caro Direttore Granaroli come fa prima a dichiarare che la domanda è stata accolta eppoi dopo a rimangiarsi la parola?
Misteri della BUROCRAZIA SAMMARINESE. All’imprenditore non resta altro da fare che rivolgersi al Tribunale Amministrativo, avendo avuto dimostrazione di tutta l’ineguatezza di certa Burocrazia, che anzichè snellire complica il lavoro di chi lavora.
Ma con la nuova legge non si doveva snellire tutto l’iter per la concessione delle Licenze?
L’Ufficio Industria, e soprattutto il Direttore Granaroli ne è a conoscenza? Conosce la nuova legge sulle licenze?
Iniziamo bene.