Berlusconi sicuramente dice tra se e se: anche questa volta, controvoglia, sono costretto a difenderlo. Questo social-leghista non lo sopporto più. Obtorto collo, mi vedo costretto a diramare una nota stampa e prendere la sua difesa.
Ecco pertanto cosa riporta una nota di Palazzo Chigi: “Sostengo Tremonti, grazie a lui l’Italia ha garantito la tenuta del bilancio dello Stato e con questa la sicurezza del risparmio e la coesione sociale. E’ una linea che deve essere mantenuta in un contesto di permanenti turbolenze finanziarie nel mondo”.
Nel Popolo della Libertà, e non solo, i malumori e le inquietudini contro il tributarista (pure ex fiscalista di Stefania Craxi) Giulio Tremonti cominciano a prendere forma con iniziative che nella maggioranza e nel governo non si riescono più a tenere nascoste all’opinione pubblica.
L’ultimo in ordine di tempo è Giancarlo Galan, il ministro dei Beni Culturali, che rompe gli indugi e dalle pagine del quotidiano della famiglia Berlusconi, “Il Giornale”, non le manda a dire.
Ecco alcune affermazioni salienti:
– “Tremonti è un socialista che ritocca tutti i provvedimenti. Fra due anni non possiamo fare campagna elettorale con l’argomento dello ‘spettro di crisi e tagli’ che si aggira per l’europa”;
– “Il punto è che il centro delle decisioni del governo non può stare a via XX Settembre ma deve tornare a Palazzo Chigi”;
– “Ci siamo ridotti a prendere ordini da politici di professione come Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto”;
– “E’ un socialista”;
– “Siamo scesi in politica in nome di idee liberli e siamo finiti in un governo permanentemente commissariato da un socialista come Tremonti che entrò in Parlamento con Patto Segni e centrosinistra. Mi pare scontato che un liberale come me non può stare dalla stessa parte di un socialista”.
Una piccola antologia di affermazioni da cui traspare con chiarezza che colui che effettivamente è “Capo del Governo italiano”, ossia l’uomo in continua metamorfosi politica, ideologica e morale, non ha tanti estimatori. Tutt’altro. Ma soprattutto il consulente fiscale-tributario più famoso d’Italia (a proposito, consulente dei poveri disgraziati che pagano fino all’ultimo centesimo di tasse o delle grande aziende che cercano strade per driblare il fisco?) nessuno mai ha capito, politicamente parlando, da che parte stia. Liberale, socialista, contro le banche, a favore della banche, contro la Cina, va a fare convegni in Cina, ……… . Mah, davvero difficile scoprirlo! A meno che non si sposti a seconda dei “venti politici” di governo. Più probabile.
(21 aprile 2011)