Università: rettore Univpm, studenti da remoto enorme danno

(ANSA) – ANCONA, 28 MAR – Studenti iscritti all’Università,
ma che non frequentano. E’ delle conseguenze del biennio
2020-2021 “segnato dall’emergenza sanitaria e dalla tragedia che
ha riguardato molte famiglie”. Lo ha rilevato il rettore
dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori nel
suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno
accademico, in corso al Teatro delle Muse ad Ancona. La pandemia
ha “modificato in modo sostanziale gli stili di vita e di lavoro
delle nostre comunità. Ci ha lasciato una società ‘rancorosa’, ‘un po’ invidiosa ed in generale più incattivita’ – ha spiegato,
citando dati Censis -; al tempo stesso, la diffusione dei
social ha innescato effetti anche particolarmente negativi”. La “non frequenza” universitaria è un’abitudine “ormai accettata
anche dalle famiglie”, ci si può laureare “senza alcuna
partecipazione alla vita universitaria; il che – secondo Gregori
– rappresenta un enorme danno, proprio riguardo ai processi di
apprendimento ed anche e soprattutto alla mancanza di relazioni
che costituiscono invece un fattore determinante per la crescita
umana e professionale”.
    “In altri termini – ha ribadito -, ci si è abituati al fatto che
la frequenza universitaria non sia necessaria o addirittura
utile e quindi si possa ottenere un titolo di studio ‘rimanendo
chiusi a casa’. Questa situazione ha determinato la crescita
delle Università telematiche ed un interesse anche da parte di
investitori nel promuovere processi di concentrazione aziendali;
i minori costi caratterizzanti tali modelli di business possono
consentire risultati economici ed anche finanziari
particolarmente importanti” E quindi è di “rilevanza strategica”
la necessità di “valorizzare il modello ‘tradizionale’ (ma non
solo quello) di Università pubblica, enfatizzandone i valori
distintivi, non solo da parte del singolo Ateneo, ma del
sistema universitario tutto”. (ANSA).
   


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