Oggi in conferenza stampa del Congresso di Stato, il Segretario agli interni Ciavatta si è posta alcune domande inerenti la situazione di Banca Centrale e quello che è successo con i vertici della stessa.
E’ possibile – chiede Valeria Ciavatta – che a seguito di quello che è stato detto in una assemblea con Banca Centrale, la stessa il giorno seguente faccia una conferenza stampa?
E’ legittimo che le istituzioni facciano le loro osservazioni, che sia il Governo, o che sia Banca Centrale. E’ normale dialettica!
Non possiamo pensare che la preoccupazione più grande in Banca Centrale – dice il Ministro – sia quella di rendere noti i conflitti ed attuare dei distinguo con l’autorità di Governo. Ci possono essere degli atriti, ma questi devono sempre rimanere nel loro ambito.
La lettera di dimissioni, comunque, è pesantissima. E fa specie che sia prima andata sui mezzi di informazione e poi alla Reggenza. Questo è un elemento negativo, fortemente negativo.
Io penso – continua il Segretario Ciavatta – che una delle istituzioni di questo paese è Banca Centrale, ma bisogna sapere dove si colloca. Il Governo non può accettare una azione del genere. Non è assolutamente possibile che si reagisca gettando fango sul Congresso dello Stato. Io non ci sto a farmi accusare di aver fatto delle pressioni su casi singoli. Noi del governo abbiamo detto che i controlli devono essere sempre fatti. Valutemo se sia il caso di fare una denuncia, ma non accetto che resti agli atti che il Governo abbia fatto pressioni per non fare dei controlli.
Rapporto con le Banche.
Sappiamo tutti – dice Valeria Ciavatta – che chi controlla non è amato, ma deve fare gli interessi dell’amministrazione. Solo anche qui bisogna sapere gestire un modo di fare istituzionale. Non dobbiamo fare la guerra se dobbiamo fare un controllo. Inutile essere intransigenti e quando si arriva alla Cassa di Risparmio ci si ferma o si è deboli. Per me non è accettabile che si scelgano dei canali di lavoro non istituzionali. E non è accettabile che quando ci sono dei problemi si getti fango sul governo, facendo scoppiare queste bombe mediatiche contro San Marino, ed il suo sistema finanziario.