CON LA prima campanella arriva anche il nuovo sistema di pagamento. Che suscita già qualche perplessità. In attesa di verificare “sul campo” quote ed eventuali aumenti o sconti. Verucchio ha scelto: niente più retta, solo pagamento della quota una tantum, ad inizio anno. E in base all’Isee di ciascun nucleo. Ma le famiglie dovranno poi sborsare per intero la quota mensa, che passa così da 3 euro e spiccioli a 5,20 euro. Un aumento non indifferente per le tasche dei cittadini. «Verucchio si è adeguata alla normativa, sulla scia di Santarcangelo e Novafeltria. – spiega l’assessore alla Scuola, Elena Bollini – L’aumento della mensa è inevitabile: in precedenza una parte della quota veniva coperta dall’Amministrazione proprio dalla retta che ora è sparita».
Deliberata da poche settimane, la novità andrà in vigore da fine settembre. Si dovrà pagare in una unica soluzione, senza frazionamenti, la quota una tantum. Che può essere calcolata col “fai-da-te”. Si va da un minimo di 60 euro ad un massimo di 250 euro. Chi non presenta Isee, automaticamente pagherà il massimo previsto. La domanda che i genitori si fanno è: si risparmia o si paga di più rispetto all’anno precedente? La Bollini, madre di due figli entrambi alla materna: «Nel mio caso risparmio rispetto a quanto pagavo in precedenza. In ogni caso, il servizio mensa si paga solo per i giorni effettivamente consumati». Le materne di Verucchio sono quasi sold-out. La “Cenerentola” di Verucchio con 2 sezioni, la “Cappuccetto Rosso” di Villa con le sue 5 sezioni. E ci sono già le pre-iscrizioni per bimbi che compiranno i 3 anni nel 2016. «È importante che non si verifichino disparità economiche con altre realtà del territorio», è l’opinione del Comitato Genitori di Verucchio.
Fonte: RESTO DEL CARLINO