“l’Italia non può solo chiedere dal governo sammarinese il riallineamento a un sistema di regole equo, ma dovrebbe anche offrire una propositiva collaborazione”. Vitali rompe così quello “strano silenzio che caratterizza la politica riminese”, proprio “nel momento in cui la Repubblica di San Marino vive uno dei periodi più delicati e complessi della sua storia”. È una mano tesa quella del presidente Vitali a uno Stato i cui rapporti con Rimini sono caratterizzati da “legami di amicizia antichi – sottolinea Vitali – che non sono mai venuti meno”. Il presidente riminese ricorda quindi i legami storici, grazie ai quali nella seconda guerra mondiale migliaia di italiani trovarono rifugio sul Titano dai bombardamenti aerei.
Ma Vitali ricorda anche le “diverse collaborazioni che il territorio riminese ha con San Marino”, ovvero “iniziative e progetti voluti con convinzione non solo per un interesse turistico e mediatico”. Tra i punti di raccordo tra le due realtà elencate da Vitali trovano spazio la storia dei migliaia di lavoratori frontalieri “il cui futuro – chiarisce – è oggi concretamente minacciato dall’uragano che si è scatenato sul Titano”. Il vicino di casa riconosce quindi che “in questo momento San Marino è “il rischio tangibile – ammonisce Vitali – è che gli sforzi verso un nuovo rigore da parte del governo e della società sammarinese soccombano sotto le lame del frullatore politico e mediatico”. In?ne, il presidente della Provincia motiva il suo intervento: “Stiamo parlando di vicende che riguardano rapporti tra Stati – riconosce – ma non possiamo limitarci a fare da spettatori”. Infatti, sono tante le cose da fare insieme: “Con San Marino – conclude Vitali – abbiamo urgenza di ragionare sulle infrastrutture, di progettare assieme il futuro dell’Aeroporto, come altre innumerevoli iniziative”
San Marino Oggi