Cresce la tensione diplomatica attorno al conflitto russo-ucraino, mentre dagli Stati Uniti trapela una proposta che rischia di cambiare gli equilibri negoziali. Secondo quanto riportato da Axios, l’amministrazione statunitense avrebbe consegnato la scorsa settimana a Kiev, durante un incontro riservato a Parigi, un documento di una pagina descritto come “l’offerta finale del presidente Trump”. Il contenuto? Una bozza di intesa che include la rinuncia formale alla Crimea e un riconoscimento de facto del controllo russo sui territori occupati dall’invasione del 2022.
La Casa Bianca ha precisato che, in assenza di sviluppi concreti, potrebbe abbandonare il ruolo di mediatore. Un segnale chiaro che le finestre per la diplomazia si stanno restringendo rapidamente.
Nel frattempo, da Londra giunge notizia che il previsto incontro tra ministri degli Esteri per discutere i negoziati di pace è stato rinviato per divergenze sostanziali tra le delegazioni. Lo ha confermato il ministero degli Esteri britannico, aggiungendo che i colloqui proseguiranno comunque a livello tecnico.
Da Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato l’impasse: “Non si è riusciti a concordare neppure su un punto”, ha dichiarato, riferendosi ai contatti diplomatici internazionali.
Sul fronte ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha ribadito che Kiev è disposta a trattare con Mosca, ma solo dopo un cessate il fuoco, sottolineando la disponibilità a “qualsiasi formato” di negoziato. Tuttavia, ha anche chiarito che al momento non ci sono nuove trattative in corso con gli Stati Uniti per ulteriori pacchetti di aiuti.
A margine del suo viaggio a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco, Zelensky ha manifestato l’intenzione di incontrare Donald Trump in Vaticano, con l’obiettivo di discutere personalmente le dinamiche del possibile accordo.
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe avanzato una nuova offerta: congelare l’attuale offensiva lungo la linea del fronte, una mossa interpretata da molte cancellerie europee come una tattica per ottenere concessioni da Trump senza rinunciare al vantaggio strategico guadagnato sul campo. La notizia è stata pubblicata dal Financial Times, citando fonti vicine al Cremlino.
Sul piano operativo, è atteso nei prossimi giorni a Mosca il ritorno di Steve Witkoff, inviato americano incaricato di seguire il dossier Ucraina. Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, assicurando che i negoziati procedono nonostante le difficoltà.
La situazione resta fluida, ma sempre più precaria. Mentre le proposte sul tavolo si moltiplicano, la stabilità dell’Europa orientale e l’assetto geopolitico globale si giocano, ancora una volta, sul fragile equilibrio tra diplomazia e deterrenza.