WILLIAM CASALI (PDCS) “L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NECESSITA DI RESPONSABILITA”

L’innovazione tecnologica è sicuramente un driver su cui puntare per ridisegnare il progetto di rilancio del nostro Paese. Infatti valutai positivamente la scelta del Segretario Podeschi di creare un’apposita delega, che assume molto significato se abbinata a quella dell’istruzione e cultura. Nell’ultima conferenza stampa sono state date maggiori informazioni relativamente al nuovo progetto “Classe Viva”, in cui verranno investite risorse per acquistare software e dispositivi di ultima generazione. A detta del Segretario “un salto tecnologico molto importante per la scuola”. Per un consumatore di tecnologia, poco interessato, questo potrebbe sembrare positivo ma per chi, da tanti anni, sta cercando di far avviare un percorso consapevole, e migliorare il rapporto tra cittadini e tecnologie, non può NON notare delle “stonature”. Infatti sappiamo che l’utilizzo di questi strumenti non è facile, il passaggio deve essere il meno traumatico possibile e soprattutto il più condiviso, per permettere a tutti di essere parte attiva: ragazzi, genitori ed insegnanti. Inoltre gli investimenti devono seguire un progetto paese che selezioni gli standard tecnologici, i livelli di sicurezza, le qualifiche professionali degli operatori, prediligendo quelle sammarinesi, per supportare al meglio qualsiasi progetto innovativo. Rendere sostenibile lo sviluppo digitale è compito di ASDI (l’Agenzia per lo Sviluppo Digitale) che, a quanto risulta, sta lavorando alacremente, per portare in Consiglio Grande e Generale l’Agenda Digitale Sammarinese entro l’anno, ma che non è stata coinvolta in questa iniziativa. Comprare un prodotto per la necessità del momento, senza averlo integrato in un progetto di sviluppo digitale, purtroppo, manca di innovazione. Non si pensa al Paese e non si rispetta l’ente che, in questa delicata fase, avrebbe bisogno di tutto il supporto delle segreterie di Stato. Senza aggiungere inutili polemiche (viste le recenti tensioni interne), spero che il segretario Podeschi recuperi le motivazioni che lo avevano spinto a credere nell’agenda digitale già con la finanziaria del 2012 e che inizi a lavorare per l’innovazione tecnologica assieme ai professionisti che compongono l’ASDI.