Un teatro pieno e una platea attenta hanno segnato l’avvio del ciclo di assemblee zonali organizzate nel territorio sammarinese. Nel pomeriggio, al Teatro Nuovo di Dogana, le tre sigle principali, Csdl, Cdls e Usl, hanno ribadito con fermezza la loro contrarietà alla riforma sull’Imposta Generale sui Redditi prospettata dalla Segreteria alle Finanze.
Secondo la nota congiunta diffusa dalle organizzazioni, l’impianto della riforma scaricherebbe la quota più consistente dei 20 milioni di maggiori entrate fiscali sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Un peso che, di fatto, lascerebbe pressoché intatti i margini di contribuzione per imprese individuali, autonomi e società.
I sindacati denunciano poi due ulteriori punti critici: il raddoppio della tassazione sul Trattamento di Fine Rapporto e la penalizzazione dei frontalieri, ai quali verrebbero cancellati sia gli abbattimenti d’imposta della no tax area, sia le deduzioni SMAC. Per i redditi bassi, in particolare, l’aggravio si tradurrebbe in una perdita paragonabile a un’intera mensilità.
Oggi è prevista sempre a Dogana una nuova assemblea zonale. Gli appuntamenti proseguiranno fino al completamento del ciclo. Dopodiché, se non arriveranno modifiche sostanziali e aperture da parte del Governo, le tre sigle sindacali riuniranno l’attivo generale dei quadri. In quell’occasione si deciderà la durata concreta dello sciopero generale, già evocato come risorsa estrema ma inevitabile.
Oggi, mercoledì 10 settembre 2025, le prime reazioni confermano una frattura sempre più marcata tra il mondo del lavoro e le istituzioni finanziarie: la mobilitazione non è più soltanto un’ipotesi, ma un segnale evidente della tensione sociale che cresce sul Titano.