Alberto Selva in pole coordinatore AP

 

 
     

Domani e sabato l’assemblea congressuale che eleggerà anche il nuovo presidente. Alleanza popolare, il movimento nato agli inizi degli anni ‘90 da una costola del Pdcs (ma che oggi ribadisce di non essere formato più solo da ex dc) inizia domani sera l’assemblea congressuale che si concluderà sabato con l’elezione del nuovo coordinatore, del nuovo presidente e del collegio dei garanti. Si tratta del primo congresso dalla fondazione del movimento,quindi del primo congresso in 16 anni di vita di Ap. “Abbiamo deciso di uscire dalle sue quattro mura per aprirci alla cittadinanza”. Così Mario Venturini, coordinatore uscente, spiega perché, per la prima volta dalla nascita, il suo movimento politico ha sentito l’esigenza di organizzare l’assemblea congressuale al di fuori della sede di via Cibrario. “Se il congresso ci avvicina di più ad un partito – sottolinea Venturini – noi restiamo comunque più vicini alla struttura e allo spirito di movimento”. Alleanza Popolare nasce infatti nel 1992, da una costola democristiana di tre consiglieri. Rosolino Martelli, Fernando Bindi e l’attuale presidente Carlo Franciosi se ne andarono da via delle Scalette per fondare non un partito, ma un movimento: “Si pensava di realizzare un’organizzazione più snella e vivace – ha spiegato lo stesso Franciosi – meno legata agli schemi della politica”. Ragione sociale dell’organizzazione, ieri come oggi, è quella del “rinnovamento della politica” e del “ridare una coscienza critica al Paese”. L’organizzazione di Ap è rimasta negli anni quella più aperta del movimento: il coordinatore Venturini ricorda quindi come ogni decisione importante per il partito sia stata discussa e decisa nell’assemblea che include “tutti gli aderenti”, oggi circa 120 cittadini. Inoltre, le riunioni dell’organismo per statuto si tengono una ogni tre mesi. Sul totonomine il coordinatore resta abbottonato: le candidature saranno formalizzate durante i lavori, perché “ci sono delle disponibilità che devono essere sciolte, tra queste, una è quella di Alberto Selva al ruolo di coordinatore”. E proprio lui sarebbe, secondo le indiscrezioni, il favorito. Per il ruolo di coordinatore infatti, Ap da alcuni anni ha deciso di sceglierlo tra i propri consiglieri e la rosa di nomi quindi è molto ristretta. Ma oltre a Selva, lanciato ormai da tempo verso il ruolo di coordinatore, da qualche giorno sarebbero spuntati altri due nomi come possibili alternative. La dirigenza di Ap infatti, negli ultimi giorni ha concluso un giro di consultazioni con gli aderenti dai quali sarebbero spuntate anche le altre due candidature. Una è quella sostenuta soprattutto da Alternativa giovanile, il movimento giovanile di Ap, che indicherebbe il giovane Andrea Zafferani quale futuro leader di tutto il partito. Ma negli ultimi giorni appunto, è emersa anche un’altra candidatura assai autorevole, quella dell’ex Capitano Reggente Assunta (Tina) Meloni. In questa gara a tre per il ruolo di coordinatore, quella più certa sembra la nomina del nuovo presidente. Ruolo per il quale sembra sia destinato l’attuale coordinatore Mario Venturini. Nessun cambio invece per il capogruppo in Consiglio, dove resta Roberto Giorgetti che spiega come nel corso dell’assemblea di venerdì e sabato non mancherà una riflessione sull’attualità: “Il congresso cade in un momento particolare per il Paese, Ap sta dando un contributo importante nella maggioranza questo sarà un momento per confrontarsi”. E per definire anche la rotta politica del movimento “che – conclude Giorgetti ironizzando poi sulle parole di Tremonti – non è assolutamente un partito ideologico: siamo un unicum nel panorama sammarinese”.

fonte san marino oggi.sm