Si intravede, in fondo al celebre e buio tunnel rappresentato dall’attualità legata all’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino, un primo bagliore. C’è la conferma, infatti, su un tavolo di confronto italo-sammarinese aperto da diversi mesi e finalizzato allo sviluppo dello scalo riminese che -per ora più in maniera più deleteria che positiva- sta veicolando l’immagine del Titano oltre confine.
Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, in due approfondimenti:
– Odissea per 150 passeggeri diretti all’Aeroporto “Federico Fellini” di Rimini e San Marino: lo “sputtanamento” dell’immagine internazionale del Titano prende il volo…
– “Sputtanamento” del Titano per la chiusura del “Fellini”. L’AD di Airiminum punta il dito sul Ministero italiano dei Trasporti di Salvini. “Bega” da risolvere per Gatti e Beccari.
“Le Autorità italiane -ha confermato ieri Marco Gatti, Segretario di Stato alle Finanze con delega anche ai Trasporti– sono accomunate dal ritenere lo sviluppo del ‘Fellini’ un obiettivo importante che va perseguito, perchè rappresenta una grande opportunità sia turistica che economica tanto per la Romagna che per San Marino”.
Il fatto che il tavolo di confronto sia aperto, in corso, induce le parti -sia le Segreterie di Stato del Titano che i Ministeri italiani in causa nella trattativa- a non violare una certa riservatezza, ma sia dalle parole del Segretario di Stato Gatti che da quanto trapelato dal Ministero italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, si ha la chiara conferma che qualcosa di concreto attorno all’aeroporto riminese che, al momento, di sammarinese non ha nulla più del nome, si stia muovendo.
Da indiscrezioni, infatti, si apprende che questo tavolo di confronto non solo è reale, ma che la prima fase, ovvero la disamina degli accordi in vigore e le criticità emerse fino ad oggi, è pressoché archiviata e si sta aprendo la fase in cui si dovranno indicare i singoli interventi finalizzati a trasformare l’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino in una realtà efficiente e funzionale allo sviluppo economico e turistico di Rimini, della Romagna e di San Marino.
La criticità più importante che si è evidenziata nella prima fase del tavolo bilaterale di confronto è legata agli spazi ad uso dell’aeroporto civile e, a suo tempo, assegnati alla Repubblica di San Marino. Il Titano, difatti, avrebbe dovuto ricevere aree già utilizzate nello scalo riminese per garantire i servizi indispensabili. Ma da subito si è evidenziato che sottrarle all’operatività avrebbe gettato l’aeroporto nel caos.
Ragion per cui, al di là degli accordi, la Repubblica di San Marino non ha mai avuto né una sua rappresentanza né un suo ruolo al “Fellini”, limitandosi a comparire esclusivamente nel nome. Ma la situazione starebbe cambiando: l’Aeroporto civile di Rimini e San Marino è destinato ad espandersi a discapito della struttura militare con cui confina. La decisione sarebbe stata ormai presa e avallata da entrambe le parti, e al momento l’unico freno sembra rappresentato dalla burocrazia italiana da superare per trsformare arre militari in aree civili, così da poterle poi assegnare a San Marino affiché possa concretizzare la sua presenza e i suoi servizi all’interno dello stesso Aeroporto internazionale.
Il confronto, già rallentato dalle elezioni sammarinesi, non andrà avanti nei mesi estivi, ma le parti torneranno a riunirsi immediatamente dopo l’estate, quando al tavolo, al fianco dei rappresentanti di MIF e MEF, siederà anche il Ministro Guido Crosetto, titolare della Difesa.
Fino ad allora, si deduce, nulla cambierà al “Fellini”, dove al pari di una qualunque bottega di ciafrusaglie, alle ore 23 si continueranno a “tirar giù” le serrande, deviando a Bologna o Pisa eventuali voli in ritardo, con i disagi che continueranno ad abbattersi sugli utenti e, indirettamente, sull’immagine internazionale della Repubblica di San Marino…
Enrico Lazzari