Aquarius, due metri cubi di rifiuti infettivi: pure garze intrise di sangue

L’inchiesta sull’omg Medici Senza Frontiere e la Aquarius: dopo lo sbarco dei migranti sequestrati 80 kg di rifiuti pericolosi a rischio infettivo.

Continuano ad emergere particolari sull’inchiesta che sta coinvolgendo l’Ong Medici Senza Frontiere e alcuni suoi operatori.

L’accusa avanzata dalla procura di Catania è il presunto smaltimento illegale di rifiuti speciali. A finire nell’occhio del ciclone sono sia la Aquarius che la Vos Prudence: è dai loro scafi che, secondo i pm, sarebbero stati scaricati scarti “speciali” nei porti italiani poi trattati come rifiuti urbani.

L’inchiesta, definitita “Borderless“, ha portato all’ordine di sequestro della Aquarius e di 460mila euro a Medici Senza Frontiere. Inoltre ci sono 24 persone indagate, alcune delle quali per “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” commesso a loro vantaggio.

Negli atti dell’inchiesta ci sono anche le risultanze dei controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza. In particolare quelli che riguardano uno sbarco del 27 novembre del 2017, quando la Aquarius con a bordo 416 migranti arriva al porto di Catania. Secondo gli investigatori nel buono di servizio giornaliero dei rifiuti conferiti non ci sarebbe “nessuna traccia di quelli solidi composti dagli scarti alimentari e di quelli costituiti dagli indumenti dei migranti a rischio contaminazione, nonché di quelli sanitari veri e propri derivanti dall’attività medico-sanitaria prestata a bordo”.

Credit: Il Giornale.it