Sciopero generale per rompere l’immobilismo. Decisione unanime dei rappresentanti sindacali della CSU riuniti oggi a Valdragone. Tutto è bloccato: contratti, ammortizzatori sociali, rilancio dell’occupazione e dell’economia. L’Attivo ha dato mandato alla Segreteria CSU di definire la data, indicativamente intorno alla metà di dicembre, e le modalità di svolgimento dello sciopero.
Sciopero per rompere l’immobilismo del Governo, che di fronte ai rischi di affondamento del paese in preda agli effetti della crisi, non ha messo in piedi nessun progetto economico e occupazionale per rilanciare lo sviluppo e creare nuovi posti di lavoro; non ha fatto nulla per portare l’ANIS e le associazioni Bancarie alla firma dei contratti di lavoro dei rispettivi settori, atteso da quasi 9mila lavoratori, che rappresenta l’obiettivo prioritario della campagna di mobilitazione della CSU; ha di fatto bloccato il progetto sugli ammortizzatori sociali, estremamente urgente e necessario per dare sostegno economico ai lavoratori colpiti dalla crisi.
Sciopero per superare l’assoluta inconcludenza e sterilità del tavolo tripartito, confermata anche nell’incontro di ieri, dal clima addirittura surreale. Il Governo, anziché affrontare in maniera stringente le priorità rappresentate dai contratti di lavoro aperti e dagli ammortizzatori sociali, si è limitato a prospettare una serie di incontri in cui diluire le diverse tematiche sul tappeto, invertendo l’agenda delle priorità. Ciò, con il complice assenso delle associazioni di categoria e dell’ANIS in particolare!
Dunque, dopo un lungo stop, il tavolo tripartito riparte in maniera del tutto inconcludente! Il Sindacato non accetta che i costi della crisi siano fatti pagare ai lavoratori e ai settori più deboli della società! La CSU ha avuto pazienza, ha dato la sua massima disponibilità al confronto e ha presentato le sue proposte su tutti i temi in discussione. Ma se il tavolo tripartito non dà risultati, e se la politica è del tutto paralizzata, il Sindacato ha il dovere di fare il suo mestiere chiamando i lavoratori alla forma più incisiva di lotta sindacale!
Sciopero per impedire all’ANIS di continuare a tenere in scacco il paese. Anche dopo l’accordo del 9 luglio, non firmato dall’Associazione Industriali, attraverso una serie di contatti si stava delineando una ipotesi di soluzione per il rinnovo contrattuale dell’industria. Ebbene, proprio quando era il momento di stringere, l’ANIS ha rilanciato in avanti sui temi della flessibilità e della rappresentatività, vanificando tutto il lavoro fatto per riconoscere il rinnovo contrattuale agli 8mila lavoratori dell’industria. Più in generale, l’ANIS si sta arroccando su posizioni di arroganza e di rivalsa, senza tenere in nessun conto l’interesse generale del paese.
L’Attivo rivolge un appello a tutti i lavoratori dei diversi settori del mondo del lavoro a partecipare allo sciopero generale e alle altre iniziative di mobilitazione. In gioco ci sono il destino di tutti lavoratori e di tutto il paese.
Nel mondo del lavoro, infatti, non ci sono destini separati. Lo dimostra ad esempio la partecipatissima assemblea dei precari della PA, svoltasi nei giorni scorsi, che oltre a rivendicare il diritto alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro nel settore, ha espresso piena solidarietà ai lavoratori privati senza contratto. La solidarietà e l’impegno alla mobilitazione dei lavoratori verso i colleghi senza contratto, è stata ampiamente ribadita anche nell’Attivo di oggi.
Lo sciopero generale sarà preceduto da una serie di iniziative, tra cui un sit-it previsto per il pomeriggio di domenica 6 novembre in Piazza S. Agata, che prevede anche un programma culturale e ricreativo, con uno spettacolo di sensibilizzazione sui motivi della campagna sindacale che vedrà protagonista il noto gruppo comico sammarinese “Le Barnos”.
Centrale Sindacale Unitaria