Ausl Romagna. Dopo il buco di 37 milioni, l’aumento ticket, l’ambulanza senza infermiere. Morrone (LEGA): stop ai tagli sulla pelle degli utenti. Carradori intervenga sugli sprechi o si dimetta

Forlì, 8 mag. “Oltre al grave buco di 37 milioni di euro, all’aumento dei ticket e al muro alzato da Enzo Lattuca, presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria, a difesa dell’Ausl Romagna e del suo direttore generale Tiziano Carradori, dalla stessa Azienda arriva una batosta con nuovi tagli ai servizi sanitari. Alla faccia dell’Ausl ‘più efficiente della Regione’, come afferma Lattuca.  Efficiente lo è senz’altro nel decidere, di punto in bianco, di sperimentare l’ambulanza senza infermiere a bordo, con il solo autista alla guida (non un autista/soccorritore, profilo non previsto a quanto sembra nel sistema sanitario regionale) e nessuno che si occupi del paziente”.
Così in una nota il deputato Jacopo Morrone, segretario Lega Romagna.
“Il nuovo corso della sanità romagnola va a gravare sulle tasche dei cittadini e, secondo le segnalazioni pervenute, sulla sicurezza del paziente. Ma sono le motivazioni di questa nuova ‘sperimentazione’, come ci sono state riportate, che fanno acqua da tutte le parti: sia quando si lamenta la mancata disponibilità di infermieri specializzati nell’emergenza/urgenza, sia quando si produce l’analisi che l’alto numero dei trasporti in ambulanza, pur in crescita, sarebbe a bassa priorità e criticità, da qui l’inutilità di assistenza specializzata prima dell’accesso al Pronto soccorso a cui, nel caso, potrebbero sopperire mezzi con soccorritori volontari. Peccato che tutte queste belle previsioni sulla carta si scontrino con la realtà di un bacino di utenza molto esteso e critico, in particolare nell’area montana dove c‘è residenzialità diffusa e difficoltà di percorrenza, e durante i mesi estivi con il turismo. Nessun approfondimento poi ci è giunto sull’appropriatezza dell’assistenza fornita: anche un ‘codice verde’ durante un tragitto, soprattutto se di lunga durata vista la mole di traffico sulle strade, può necessitare di calmanti e antidolorifici. E allora che si fa? L’autista non può certo fermare l’ambulanza e soprattutto non può procedere a una somministrazione per cui non è abilitato. E nel momento del soccorso a chi sarà demandata la raccolta dei dati clinici da riferire al Pronto soccorso? Speriamo in una accurata e chiara spiegazione pubblica, anzi in una retromarcia. Siamo davvero stanchi di ascolta difese d’ufficio e autoassoluzioni senza mai un’assunzione di responsabilità. Ma a maggior ragione sono stanchi tanti romagnoli tartassati alle prese con servizi sanitari precari e non più all’avanguardia”.

Ufficio Stampa Lega Romagna