Un pomeriggio segnato da inquietudini e paura ha turbato il quartiere Picone di Bari ieri, 22 luglio, quando una compagnia di danza, impegnata nelle prove di uno spettacolo gratuito, è stata ostacolata e minacciata da un gruppo di minorenni. Il Giardino degli Aquiloni in via Gaetano Devitofrancesco, luogo normalmente di svago e cultura, è diventato teatro di un episodio che ha coinvolto una decina di ragazzini tra cui un bambino di appena 11 anni.

Il piccolo, con la sua banda di coetanei, ha tentato di imporre regole non scritte in uno spazio pubblico, arrivando persino a lanciare petardi contro le ballerine della Breathing Art Company, compagnia impegnata nel programma comunale delle “Due Bari”. Le minacce sono andate oltre: è stato riferito che uno dei giovani ha avvertito che per ballare in quel luogo si doveva “pagare il pizzo”.
Simona De Tullio, direttrice artistica e presidente della compagnia, ha espresso forte delusione per la situazione e per la lentezza dell’intervento delle forze dell’ordine. Secondo il suo racconto, i vigili sono arrivati solo dopo 40 minuti, lasciandola e le sue ballerine in balia di un clima intimidatorio e di disturbo che si è protratto fino a sera.
Nonostante tutto, gli artisti hanno deciso di continuare le prove, ma il disagio è stato palpabile: il lancio dei petardi è ripreso dopo la breve presenza della pattuglia, generando paura tra le famiglie presenti e compromettendo la fruizione dell’evento culturale. La direttrice ha inoltre sottolineato come questa aggressività non fosse prevista in un quartiere centrale della città, citando l’assenza di simili episodi nelle periferie dove invece la compagnia lavora da anni senza problemi.
Per De Tullio, questo episodio non è un caso isolato ma il sintomo di una mancanza più ampia di progettazione culturale e sociale sul territorio. La sensazione di abbandono e di estraneità dei giovani rispetto alla città emerge con forza, come dimostrato da episodi simili verificatisi in passato, quali attacchi vandalici alla Feltrinelli. Il Giardino degli Aquiloni, da luogo di comunità e aggregazione, rischia così di diventare un terreno di scontro.
La direttrice artistica ha fatto appello alle istituzioni comunali affinché garantiscano una presenza costante e un reale supporto, non limitandosi a rassicurazioni formali o messaggi informali. L’obiettivo è tutelare non solo chi lavora nel settore culturale ma tutte le famiglie che desiderano vivere momenti di svago e cultura in sicurezza.
L’episodio di ieri evidenzia dunque una sfida più profonda per Bari: come rendere gli spazi pubblici accoglienti e sicuri per tutti, soprattutto per le nuove generazioni, contrastando noia, disagio e quella sensazione di abbandono che rischia di trasformare i luoghi di socialità in zone di conflitto.