
Un senso di solitudine “l’abbiamo vissuto tutti, prima e dopo il covid, e si è intensificato negli ultimi anni: viviamo da una parte un’iperconnessione e un forte isolamento dall’altra. E’ un paradosso, abbiamo tantissime informazioni e sempre più strumenti a cui attingere, c’è un accorciamento delle distanze pauroso, ma questo scatena una reazione contraria e opposta, invece di sentirci più vicini ci sentiamo fondamentalmente e profondamente soli”. Lo spiega Benedetta Porcaroli, intensa protagonista di Amanda, originale e coinvolgente dramedy surreale, opera prima di Carolina Cavalli, che debutta alla Mostra internazionale del cinema di Venezia fra i titoli di Orizzonti Extra, per poi venire presentato al Toronto Film Festival e con un’uscita fissata il 13 ottobre con I Wonder Pictures.
Nel film c’è anche il debutto da attore di Michele Bravi, in un cast che comprende Galatea Bellugi, Monica Nappo, Margherita Maccapani Missoni e Giovanna Mezzogiorno. Protagonista della storia è Amanda (Porcaroli), 24enne “con una logica molto ferrea, combatte il senso comune”, spiega la regista del suo personaggio che non si ritrova nelle caselle in cui gli altri, famiglia in primis, vorrebbero rinchiuderla. In giornate nelle quali il confronto principale avviene con mamma (Nappo) e sorella maggiore (Maccapani Missoni), la ragazza matura un desiderio: trovare una migliore amica. Compito non facile, così la papabile diventa Rebecca (Bellugi), coetanea non meno problematica, che Amanda frequentava da bambina. “Vedo quest’isolamento anche nella generazione dei 17enni, quella di mio fratello – aggiunge l’interprete di Baby -. Io almeno uscivo, mi vedevo con gli amici. Loro tornano a casa e giocano da soli sulla playstation, connessi ma senza vedersi. Dobbiamo impegnarci per ritrovare il contatto umano”. Non si può pensare “di eliminare i social, ma si potrebbe trovare un formula più sensata per usare questi canali, insegnare a ragazzi nati con Netflix diverse forme di socialità”. Amanda vive proprio un senso “di non appartenenza, si sente non compresa: emozioni che a volta ho provato anch’io”. In comune con Amanda “c’è una vaga linea di alterazione – aggiunge sorridendo l’attrice -. Lei ha un umorismo molto nelle mie corde. La sceneggiatura mi ha stupito, perché un personaggio con sfaccettature tanto originali era delineato in una maniera così precisa”.
Per Carolina Cavalli, “Amanda non è mai vittima, vuole sempre trovare una soluzione che vede sempre altrove. E Benny ha questo in comune con lei, è sempre molto irruenta… e malinconica”. Tra le sorprese del cast di Amanda, c’è un convincente Michele Bravi: “Avevo un’idea diversa per il personaggio, ma Michele al provino, dove è arrivato in canottiera, e mi ha molto ricordato Vincent Gall, si è rivelato un ottimo attore, molto intenso e credibile” spiega la regista. Il personaggio, Dude, “non potrebbe essere più distante da me, è uno spacciatore etero, il che c’entra poco con la mia persona – aggiunge il vincitore di X factor -. Ma il fatto che esista questo dialogo fra musica e cinema dimostra come si possano rompere gli argini sul campo più alto della creatività. Essere in un film così nuovo nella scrittura e l’immagine per me è bellissimo”.
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