Momenti di forte tensione hanno caratterizzato la giornata del 9 novembre a Bologna, dove cortei opposti si sono dati appuntamento in città, culminando in scontri tra manifestanti antifascisti e le forze dell’ordine sulla scalinata del Pincio. La protesta, organizzata dai collettivi antifascisti in risposta a una manifestazione promossa da CasaPound e Rete dei Patrioti, ha visto un ingente schieramento della polizia in tenuta antisommossa per contenere i gruppi e prevenire contatti tra le fazioni opposte. Però nonostante le misure di sicurezza, la situazione è rapidamente degenerata.
Il corteo antifascista, avanzando verso il luogo della manifestazione della destra, è stato bloccato dalle forze dell’ordine, provocando momenti di alta tensione. Sono stati lanciati oggetti e petardi, con alcuni manifestanti che hanno riportato ferite lievi. Sul posto, la polizia è riuscita a contenere l’avanzata dei manifestanti, mantenendo separati i due gruppi. Gli scontri, visibili anche da altre zone della città, hanno avuto un impatto significativo sulla viabilità e sulla tranquillità di Bologna, già blindata per l’evento.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ha condannato gli episodi di violenza, definendoli “atti da facinorosi” e invitando tutte le forze politiche a prendere le distanze da comportamenti simili. Matteo Salvini, leader della Lega, ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, affermando che “non è accettabile una caccia al poliziotto da parte di delinquenti rossi”.
Dall’altro lato, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico e presente al presidio antifascista, ha dichiarato che “Bologna non merita le manifestazioni di estrema destra”, sottolineando la tradizione antifascista della città e ribadendo il diritto a manifestare contro movimenti considerati contrari ai valori democratici.