Bufalino, lettere a un amico dello scrittore ‘sommerso’

  • Le proposte di Reggini Auto

  • (ANSA) – PALERMO, 24 NOV – GESUALDO BUFALINO-MARCELLO
    VENTUROLI: FRA I MIEI OCCHIALI E I TUOI OCCHI (ARCHILIBRI
    EDITORE, 189 PAGINE, 18 EURO). Prima che fosse scoperto da
    Leonardo Sciascia, con il quale è poi nato un sodalizio umano e
    culturale, Gesualdo Bufalino è stato uno scrittore ‘sommerso’.
        Poco si sa del suo lontano impegno letterario, a lungo chiuso in
    un cassetto da dove è ora riemerso nella forma di un carteggio
    con il critico d’arte Marcello Venturoli. Con lui Bufalino ha
    scambiato lettere e opinioni per 17 anni, dal 1979 al 1996, anno
    della morte dello scrittore in un incidente stradale. Quel
    carteggio, finora inedito, è stato ritrovato dalla ricercatrice
    Giulia Cacciatore nell’archivio della Fondazione Bufalino di
    Comiso e in quello della Fondazione Primo Conti di Fiesole. Ora
    è diventato un libro: “Fra i miei occhiali e i tuoi occhi”,
    edito da Archilibri con la prefazione di Mario Andreose e le
    illustrazioni di Giovanni Robustelli. Lo scambio epistolare
    cominciò con la richiesta di Bufalino a Venturoli, già critico
    affermato, di un parere sul materiale fotografico pubblicato con
    Sellerio nel 1978 (“Comiso ieri”) con un saggio dello scrittore
    di Comiso. Da quelle lettere si può risalire all’attività
    letteraria e alle strategie narrative di Bufalino, allora
    insegnante a Vittoria, che precedettero l’esordio con Diceria
    dell’untore. Il libro venne subito accolto da Sciascia e
    proposto a Sellerio che lo pubblicò nel 1981 ottenendo il Premio
    Campiello. Ma il manoscritto era passato anche per le mani di
    Venturoli che aveva incoraggiato Bufalino a superare le sue
    remore nei confronti della scrittura e della eventuale
    pubblicazione. Come emerge ancora dall’epistolario, Venturoli era stato il “consulente” di Bufalino per un altro racconto inedito, Il
    guazzabuglio. Le due opere erano state accompagnate dal futuro
    scrittore con “Note di lavoro” assimilabili a risvolti di
    copertina. Il rapporto tra lo scrittore e il critico, fondato su
    una reciproca stima intellettuale, proseguì senza pause con un
    continuo scambio di idee sul lavoro e sui progetti di Bufalino.
        Venturoli diventò così una presenza determinante nel percorso di
    maturazione dello scrittore siciliano. Ma il rapporto, che si
    sviluppò quasi esclusivamente per via epistolare, toccava anche
    il piano personale. Per questo nelle lettere ritrovate Venturoli
    e Bufalino scambiano espressioni di sofferenza per le morti e le
    malattie di familiari. E non mancano piccoli diverbi o
    scontentezze, talora solo “sussurrate”, talora espresse con
    fraterna fermezza. (ANSA).
       


    Fonte originale: Leggi ora la fonte