“Sono innocente, voglio parlare prima con il mio avvocato e con il consolato americano”. Questa la dichiarazione spontanea resa ai pm di Roma, di Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, l’uomo arrestato per l’omicidio della piccola Andromeda e sospettato della morte della mamma della bimba, Anastasia Trofimova, trovate cadaveri a Villa Pamphili nella capitale. I pm lo hanno sentito collegati in videoconferenza, con il carcere di Larissa, in Grecia, dove è detenuto.
Caso Villa Pamphili, Kaufmann si avvale della facoltà di non rispondere
Kaufmann si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo, accusato del duplice omicidio di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, ha scelto di non rispondere alle domande durante l’atto istruttorio eseguito tramite un Ordine europeo di indagine, alla presenza anche di un giudice istruttore greco. Intanto, domani è attesa la decisione della Corte d’Appello di Larissa sulla richiesta di estradizione presentata dalle autorità italiane.
Le ricostruzioni investigative
Secondo le ricostruzioni investigative, Kaufmann viveva da circa due settimane insieme ad Anastasia, 28 anni, e alla piccola Andromeda, di appena 11 mesi, in un giaciglio nascosto tra gli oleandri di Villa Pamphili, a Roma. Ogni giorno uscivano dal parco per lavarsi e cercare cibo nei pressi del mercato di San Silverio.Per la Procura di Roma si tratta di un duplice omicidio aggravato. Tra gli elementi principali raccolti dagli inquirenti ci sono i tabulati telefonici, le celle e le immagini di videosorveglianza. I primi sospetti emergono tra il 3 e il 4 giugno: in quelle ore, il telefono di Kaufmann si spegne improvvisamente, mentre la presenza di Anastasia sembra svanire nel nulla. Poche ore prima, Kaufmann era stato coinvolto in una lite all’interno dello Starbucks di piazza San Silvestro.