
Il premier Mario Draghi lo aveva anticipato e dopo pochi giorni così è stato, anche se non nelle nette forme che ci si aspettava: il governo ha apportato una serie di modifiche al green pass rispetto all’orientamento iniziale. L’intesa è stata raggiunta nel corso del Consiglio dei ministri, che si è riunito verso le ore 12 per trovare la quadra sulle variazioni del passaporto vaccinale.
Come cambia il green pass
I partiti di maggioranza hanno trovato un punto di mediazione dopo giorni di accesa discussione: in Cdm è stato approvato il provvedimento che introduce l’obbligo vaccinale per i dipendenti delle Rsa. Invece basterà il certificato verde per chi accede nelle scuole e nelle università, compresi i lavoratori delle mense e delle imprese di pulizia.
La verifica della norma potrebbe essere affidata ai responsabili delle istituzioni in questioni, anche con controlli a campione. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul green pass deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro. La violazione della misura potrebbe far scattare la sanzione da 400 a 1.000 euro.
L’accordo con la Lega
Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere il comportamento della Lega, che in diverse occasioni ha votato con l’opposizione facendo da sponda a Fratelli d’Italia. Nelle ultime ore era circolata l’ipotesi dell’astensione, ma alla fine il Carroccio voterà a favore del decreto legge sul green pass all’esame della Camera. Anche perché non va dimenticato che, stando all’ultimo sondaggio di Swg, il 70% degli elettori leghisti è schierato a favore dell’obbligo vaccinale.
Il partito di Matteo Salvini – si legge sulle agenzie di stampa – avrebbe ottenuto dal governo il voto favorevole ai suoi ordini del giorno e la garanzia che i temi cari (come la validità dei tamponi salivari per il green pass, la loro gratuità, l’esclusione di alcune fattispecie di validità del certificato verde e il rinvio delle cartelle esattoriali) siano inseriti in futuri provvedimenti. “Anche a questo è servito il pressing realizzato con il voto a favore di alcuni emendamenti di Fratelli d’Italia“, riferiscono fonti parlamentari leghiste.
Green pass a pubblico e privato?
Per il momento non è stata dunque affrontata l’incognita se ampliare o meno il green pass ad altre categorie, nel settore pubblico e privato. Comunque il presidente del Consiglio Draghi, apprende l’Adnkronos, avrebbe annunciato che a breve ci sarà una ampia estensione dell’obbligo del certificato verde e che si continuerà ad andare avanti con gradualità. Quindi a stretto giro potrebbe essere il turno di gestori e personale di bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema e teatri.
In mattinata Enrico Letta ha sollecitato il governo ad accelerare e agire tempestivamente in tal senso: il segretario del Partito democratico ha chiesto all’esecutivo di “tener conto del giudizio della maggioranza degli italiani, di andare avanti col green pass nel pubblico e nel privato“, partendo dall’estensione a livello nazionale della norma lanciata dalla Regione Toscana “che prevede l’obbligo per tutto il personale sanitario“.
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