
Il centrodestra è compatto: no alla partecipazione agli Stati generali organizzati dal governo a Villa Pamphili. Secondo quanto si apprende da fonti del centrodestra, la decisione è stata presa nel corso del vertice tra il segretario della Lega Matteo Salvini, il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. I tre partiti hanno ribadito “di essere pronti a confrontarsi con il governo in qualsiasi momento, ma soltanto in occasioni e sedi istituzionali“.
Il centrodestra quindi ha deciso di non partecipare, ma il premier Conte tira diritto. Non solo, allunga l’evento. Gli Stati generali, che inizieranno il prossimo 12 giugno, andranno avanti fino al 21 giugno. Una maratona di incontri con forze politiche, imprenditori, sindacati, ospiti internazionali in videocollegamento per ideare la ripresa annunciata da Conte. Tra gli altri, interverranno il presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, la direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Gheorghieva, la numero uno della Bce Christine Lagarde, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. E poi le “menti brillanti” come Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Stefano Boeri, Oscar Farinetti. Non ci sarà, come annunciato, il centrodestra. Salvini, Meloni e Tajani hanno rifiutato l’invito ma si dicono pronti “a confrontarsi con il governo in qualsiasi momento, soltanto in occasioni e sedi istituzionali“. “Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle, c’è bisogno subito della cassa integrazione per milioni di lavoratori, soldi veri per imprenditori e famiglie, scuole aperte e sicure. Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate. 60 milioni di persone non possono dipendere dall’umore di Rocco Casalino“, ha tuonato Salvini.
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