Dopo il servizio Mediaset che ha acceso i riflettori sul fenomeno della malamovida a Cervia, l’Associazione Culturale “Cervia Ti Amo” interviene con una nota durissima, definendo la replica istituzionale della giunta un “schiaffo all’intelligenza dei cittadini”.
Nel comunicato, l’associazione critica aspramente la risposta dell’Amministrazione Missiroli, accusandola di minimizzare la situazione invece di affrontarla. “Per l’ennesima volta – si legge – si sostiene che la colpa della febbre sia del termometro”, riferendosi alla tendenza, secondo i firmatari, di negare o ridimensionare la gravità degli episodi legati alla movida selvaggia.
La polemica si inserisce in un contesto di tensioni crescenti, in particolare nella zona di Milano Marittima, dove episodi di vandalismo, risse e comportamenti fuori controllo sono diventati – secondo l’associazione – la regola dei weekend estivi. “Ogni appello lanciato da cittadini e operatori è caduto nel vuoto”, sottolineano i rappresentanti, “mentre il numero di discoteche in spiaggia è aumentato e l’offerta notturna attira il peggio del peggio”.
Nel mirino anche l’approccio comunicativo della giunta, accusata di inseguire grandi proclami senza tradurli in azioni concrete. “Si parla di un modello da difendere – scrivono – ma nessuno ha ancora capito quale sia”. A sostegno delle proprie tesi, l’associazione ricorda l’azione simbolica dell’ex sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, che intervenne personalmente nella lotta agli eccessi notturni svuotando secchi di alcolici in pubblico, preludio a un giro di vite sulla movida in quell’area.
Pesanti le critiche anche alla gestione politica degli ultimi vent’anni, definita “inadeguata, confusa e senza una vera capacità di dialogo”, soprattutto nella delicata materia della sicurezza e della gestione del demanio.
La nota si chiude con un appello forte alla responsabilità: “Le proposte ci sono sempre state – afferma l’associazione – ma ora è necessario che chi ha fallito ne tragga le dovute conseguenze e rimetta la propria delega”. La richiesta è esplicita e diretta: chi ha avuto in mano la gestione della sicurezza e non ha saputo porre un freno all’escalation degli episodi di degrado, dovrebbe farsi da parte.
Secondo “Cervia Ti Amo”, una città turistica può e deve vivere di musica e divertimento, ma solo nel rispetto delle regole, della sicurezza e della dignità del territorio. “Cervia merita un’offerta turistica degna della sua storia, non una giungla del sabato sera”.