Corte di Giustizia Tributaria di Rimini respinge ricorso di un residence sulla tassa di soggiorno 2023 e conferma l’importo definitivo

La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Rimini ha respinto un ricorso presentato da un residence contro il Comune di Rimini riguardo alla tassa di soggiorno per l’anno 2023. La struttura aveva contestato un importo di circa 33 mila euro richiesto dall’amministrazione comunale, sostenendo un errore nel calcolo delle presenze imponibili. Nel giugno 2024, il residence ha avanzato una richiesta di autotutela, riducendo l’imposta a circa 24 mila euro, ma il Comune ha valutato la documentazione come tardiva e ha mantenuto l’importo originale. La struttura ha quindi presentato un nuovo ricorso, che la Corte ha giudicato inammissibile, poiché l’avviso di accertamento originario era già divenuto definitivo. La sentenza ha anche precisato che il provvedimento di autotutela, se motivato e conforme alle normative, non può essere impugnato per contestare nuovamente l’atto ormai definitivo. La società dovrà inoltre coprire le spese processuali.

Sul fronte della lotta all’evasione, l’ufficio tributi del Comune di Rimini ha implementato strategie di controllo basate su analisi di dati e collaborazioni esterne specializzate. Nel 2024, l’amministrazione ha accertato circa 430 mila euro di imposte evase, mentre nel 2023 l’importo ammonta a circa 458 mila euro. L’obiettivo principale è supportare i contribuenti nella regolarizzazione delle posizioni fiscali e identificare le situazioni più rilevanti per recuperare risorse da destinare a infrastrutture, scuole e servizi per i cittadini.