De Pascale, sindaco di Ravenna e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, critica la gestione dell’immigrazione: “Bossi-Fini non funziona, il Governo deve cambiarla”

Michele de Pascale (in foto), sindaco di Ravenna e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, ha espresso forti critiche alla gestione dell’immigrazione da parte del Governo, in particolare sulla legge Bossi-Fini. Durante un intervento a ‘Omnibus’ su La7, De Pascale ha sottolineato che, sebbene le recenti dichiarazioni del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, siano state più moderate rispetto a quelle di Matteo Salvini, non rispecchiano le azioni concrete del Governo.

“Per quanto le parole di Piantedosi siano più apprezzabili da parte mia rispetto a quelle di Salvini, i fatti però sono fatti. E c’è poco da dire,” ha affermato De Pascale. Ha evidenziato come le parole del ministro, pronunciate durante il Meeting di Rimini, rappresentino una dissonanza rispetto alla retorica elettorale del centrodestra, caratterizzata da una ferma opposizione all’immigrazione, senza distinzioni tra ingressi regolari e irregolari. “Nessuno teorizza che le leggi non vadano rispettate. Ma se le leggi sono sbagliate vanno cambiate. La Bossi-Fini non funziona, se è sbagliata va cambiata,” ha insistito.

De Pascale ha criticato i decreti flussi come insufficienti, sottolineando che l’attuale legislazione non solo non fornisce soluzioni adeguate per il lavoro, ma contribuisce a creare clandestinità. “Le persone arrivano in maniera irregolare, ricevono permessi di soggiorno per ragioni umanitarie, poi ricevono il diniego e restano qui come clandestini. La Bossi-Fini non dà soluzioni per il lavoro e crea clandestinità: corregetela,” ha concluso, lanciando un appello per una revisione urgente delle politiche migratorie.