Ecco la replica di Roberto Ciavatta, quello che ha sottoscritto un’istanza d’arengo contro il Giornale.sm!.

Un adagio dice: ”Non c’è Regina che non ha bisogno della vicina”..e si è concretizzato anche per il Sig. Roberto Ciavatta (quello che è andato ad AnnoZero parlando male di San Marino, se vi ricordate!!!).

Ci ha chiesto prostrandosi – peraltro chiedendolo a Severini, sbagliando, il quale solo sporadicamente scrive sul nostro giornale – di poter pubblicare la sua replica al ns. Massimo Rosti.

Noi lo facciamo, tranquillamente, anche perchè siamo democratici (NOI), ma certo il nome di Roberto Ciavatta ci ricorda l’altro nome che a noi disgusta profondamente che è l’informazione e soprattutto ci ricorda l’istanza d’arengo da lui sottoscritta con il Sig. Pelliccioni, sempre dell’Informazione.

Lei non merita questo spazio, in quanto firmando quella istanza d’Arengo ha cercato di svilire e denigrare il giornale.sm, l’unico giornale a San Marino che dice le cose come stanno e soprattutto da la parola a tutti, anche a chi gli è contro come Lei.

Impari questa lezione di democrazia e libertà; non solo a parole come fanno in tanti! E spero non Lei.

Noi, poco volentieri, pubblichiamo il suo articolo in replica a quello di Massimo Rosti.

Eccolo, buona lettura:

Caro Massimo, ti do del tu conoscendoti molto meglio del Capitano di Castello di Domagnano e risponderò in ordine alle tue dichiarazioni che considero non solo volontariamente imprecise, ma indecenti.

Considero la sala di Domagnano la più attrezzata in Repubblica, ci ho svolto molte iniziative, ma forse inidonea per questo festival.

Potrebbero venire 20 persone al festival, e allora amen, ma potrebbero venirne molte di più, e qui nasce il problema (non vostro, non mio, ma voi volete accanirvi non capendo nemmeno l’obiettivo della critica).

Menti quando scrivi che il costo della sala è 300 euro. Per un’associazione è la metà. Questo tuo ribattere sul “favore” fattoci, ripetutomi anche dal Capitano di Castello di Domagnano ieri mattina, come se una volta pagati dovremmo starcene buoni e zitti, mi pare un indegno modo di ragionare per cui un sostegno economico dovrebbe equivalere a “comprare” delle persone! Non disturbarti a chiedere di toglierci questo patrocinio, abbiamo già provveduto a rifiutare la vostra questua, che mai vi è stata chiesta e che pagherò volentieri di tasca mia, comunicandolo al tuo capitano di castello.

Menti quando dici che il nome della giunta di castello non è stato menzionato: il trailer del festival da tempo su youtube testimonia del contrario, come le pubblicità su San Marino Oggi. Certo non siete sui manifesti, mandati in stampa da mesi, su cui ci sono solo i finanziatori della prima ora. Certo, non figurate più tra i finanziatori sul sito, perché vi abbiamo depennati date le contingenze e preferendo pagare di tasca nostra la sala.

Molte associazioni, e alcuni privati cittadini, hanno contribuito al festival con somme più ingenti della vostra, nessuno è sui manifesti, comprendendo tempi e necessità organizzative. Loro non volevano comprarci, solo contribuire. Come puoi capirlo tu? Cosa mai hai organizzato di indipendente?

Menti quando dici che abito a 100 metri dal Capitano di Castello. Non abito più a Domagnano dal 1996.

Menti quando dici che scrivo ai giornali cose errate. Non ho scritto ai giornali. Come sa il tuo Capitano l’Informazione non ha pubblicato un comunicato, ma (credo legittimamente) una lettera inviata ai finanziatori del progetto (tra cui c’è anche Filippini) in cui si chiedeva alle decine di finanziatori di aiutarci a risolvere il problema della mostra consigliandoci dove reperire un televisore a prezzi modici per proiettare la conferenza nell’atrio d’entrata.

Riguardo alle sedie tolte… prima ne è stata tolta una fila, ieri erano 4, stamattina il tuo Capitano mi dice solo 1, tu dici 6. Il problema, come sa il tuo Capitano (non pretendo anche tu), è che le bacheche ostruiscono la vista dall’atrio d’entrata e buona parte dell’atrio, dove una libreria venderà i testi dei relatori invitati.

Menti tacendo che la mostra non è stata smontata perché l’organizzatrice ha dimenticato d’invitare i Reggenti, e gli avete permesso di prolungarla nonostante avessimo prenotato la sala, facendo pagare a noi le sue dimenticanze.  Sono io a scandalizzarmi che non ci abbiate contattato per avvertirci!

Menti quando dici che avremmo dovuto cercare un’altra sala. Lo abbiamo fatto. Quelle dell’UASC per noi non sono disponibili. Quelle a pagamento, non avendoci finanziato nessuno (anche se tutti i tuoi modelli, come te, a parole favorevoli alla cultura – come se la cultura non fosse anche libertà d’espressione) ci erano inaccessibili.

Oggi sì, ho chiamato il tuo capitano, per dirgli che la vostra carità non la accettiamo, e spiegargli che mi pare puerile che mentre lui al telefono mi dice di essere rattristato perché non l’ho chiamato (mentre lui non lo aveva fatto con me), tu in penombra, come sempre, pubblichi idiozie.

Se davvero credi, cosa che non penso, a ciò che hai scritto, ti chiedo di affrontare il tema in un pubblico dibattito a Domagnano, magari nella sala del castello, che pagherò di nuovo io e a tariffa piena, di fronte alla cittadinanza, faccia a faccia.

Ma chissà come mai temo che non lo farai, che, come sempre, dopo aver tirato malamente il sasso ritrarrai indegnamente la mano.

Se ti stesse a cuore, oltre a fare qualche scappata infelice sul web, anche la chiarezza per la cittadinanza, non ti tireresti indietro come farai!

Roberto Ciavatta”

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