Nel panorama italiano dell’emergenza sanitaria territoriale, l’Emilia-Romagna si distingue per l’efficacia e la rapidità del suo sistema di soccorso 118. Secondo i dati più recenti certificati dal Ministero della Salute, la regione registra tempi di intervento medi ben al di sotto del limite fissato a livello nazionale.
Il parametro di riferimento per la valutazione della tempestività del servizio è il tempo che intercorre tra la chiamata di emergenza e l’arrivo del mezzo di soccorso sul luogo dell’intervento. Per il sistema nazionale il target previsto è di 18 minuti; l’Emilia-Romagna, invece, ha raggiunto nel 2023 un risultato di 15 minuti, un dato significativo se confrontato con la media italiana che si attesta sui 19 minuti.
A commentare i dati è Antonio Pastori, coordinatore regionale del 118, che sottolinea l’efficienza dell’organizzazione complessiva: “Il sistema non viene giudicato in base alle performance dei singoli comuni, ma nella sua globalità regionale. Nel 75% dei casi riusciamo a trasportare il paziente in ospedale entro un’ora, con le strutture sanitarie già pronte ad accogliere il paziente”. Questa capacità di integrazione è cruciale per le emergenze mediche tempo-dipendenti quali ictus, arresti cardiaci, traumi severi e insufficienze respiratorie.
Nel corso del 2024, il servizio 118 in Emilia-Romagna ha gestito oltre 512 mila chiamate con invio di mezzi di soccorso, assistendo un totale di 527.310 pazienti. Di questi, i codici rossi – indicativi di gravità immediata – sono stati circa 84.000, pari al 16% delle chiamate, ma solo il 2,5% dei pazienti (12.524 persone) si è rivelato effettivamente in condizioni gravi al momento dell’arrivo dei soccorsi.
L’83% delle chiamate riguardava invece codici di gravità presunta media o bassa, ovvero codici gialli (44%) e verdi (39%), segno che molte emergenze segnalate si sono poi rivelate meno critiche all’arrivo degli operatori. Negli ultimi dieci anni, la stabilità del numero di codici realmente gravi si accompagna a un aumento di quelli lievi rilevati sul posto, che sono passati a 303.141.
Questi dati delineano un quadro di un sistema di emergenza territoriale ben organizzato, rapido e capace di rispondere con efficacia alle esigenze sanitarie della popolazione emiliano-romagnola, confermando il ruolo di eccellenza regionale in Italia.