Riceviamo e pubblichiamo – L’avevamo previsto anni fa, facili profeti. L’islamizzazione dell’Italia sta procedendo a passi spediti secondo i binari classici, utilizzando come grimaldello forze politiche, sociali e culturali della sinistra che pensano di allargare i propri consensi puntando sulle comunità islamiche sempre più numerose. Errore madornale, non hanno capito che non sono loro a ‘usare’ l’islam politico militante per allargare la base elettorale, ma è quest’ultimo che ne approfitta per insediarsi saldamente nelle istituzioni per poi fondare partiti organizzati, pronti a dettar legge, per ora, nelle amministrazioni locali. Non è servito a nulla, in Italia, l’esempio di altri Paesi occidentali che oggi cercano inutilmente di frenare l’islamizzazione dopo aver adottato ciecamente politiche multiculturali e aver consentito ai partiti islamici di imporre le proprie regole antitetiche al modello di vita e alla civiltà occidentali. Abbiamo visto e ascoltato con profonda preoccupazione ciò che sta accadendo a Monfalcone, dove alle prossime elezioni amministrative dovrebbe presentarsi anche un partito interamente islamico guidato dal responsabile di una moschea. Non è una notizia che lascia indifferenti. Temiamo che ci sia una parte della politica capace, pur di conquistare un Comune, di scendere a patti con il partito islamico rendendolo poi l’ago della bilancia a cui fare continue concessioni. Per compiacere l’Islam, che non è religione di pace, c’è chi ingenuamente o per paura continua a concedere spazi con l’auspicio di trovare vie di mediazione. Ma non funziona così perché gli obiettivi dell’islam politico sono evidenti e non cambiano, con al primo posto l’imposizione di regole liberticide e l’introduzione nei Paesi occidentali della sharia, la legge religiosa islamica. Vedi cosa accade in Belgio e in Gran Bretagna. Qui non si parla di libertà religiosa che è un diritto sacrosanto sancito dalla Costituzione, qui è in gioco il mantenimento di principi e diritti democratici uguali per tutti. Forse c’è ancora tempo per correre ai ripari ma è fondamentale che tutti comprendano quale sia la posta in gioco”.
Comunicato Stampa – Lega, Jacopo Morrone.