Euro falsi venduti sul dark web: dopo l’arresto del giovane di Morciano di Romagna smantellate stamperie clandestine in Piemonte e Abruzzo

Una sofisticata rete criminale dedita alla produzione e vendita di denaro falso è stata smantellata dalla Guardia di Finanza, che ha messo a segno un’importante operazione con diramazioni in tutta Italia. Al centro dell’indagine, anche tre giovani romagnoli residenti a Morciano di Romagna, Roncofreddo e Savignano sul Rubicone. L’indagato considerato al vertice dell’organizzazione è stato arrestato e condotto in carcere, mentre i due complici sono finiti agli arresti domiciliari.

L’attività illecita si sviluppava attraverso canali criptati del dark web e tramite Telegram, dove venivano commercializzate banconote contraffatte e documenti falsi. L’operazione ha consentito di sequestrare circa 14.000 euro in contanti e portafogli digitali contenenti circa 4 bitcoin. Oltre a ciò, le Fiamme Gialle hanno oscurato 11 canali Telegram utilizzati come vetrina per le attività criminali.

Il cuore dell’organizzazione nel Riminese

L’arresto del giovane residente a Morciano di Romagna rappresenta uno snodo cruciale nelle indagini. È ritenuto dagli inquirenti il principale operatore dell’organizzazione, incaricato del contatto con i clienti e della gestione logistica delle spedizioni di denaro contraffatto. Il materiale veniva distribuito con modalità studiate per eludere i controlli, e le richieste arrivavano anche dall’estero.

Nel frattempo, a Roncofreddo e Savignano sul Rubicone, sono stati eseguiti altri due arresti domiciliari. Qui risiedevano due complici con il ruolo di supporto operativo e logistico. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’intera catena del falso, dalla produzione alla distribuzione.

Le stamperie della truffa: base operativa in Piemonte e Abruzzo

Seguendo le tracce digitali lasciate nelle comunicazioni online, gli investigatori sono arrivati a scoprire due stamperie clandestine situate in Piemonte e Abruzzo, attrezzate con strumentazioni professionali per la produzione su larga scala di euro contraffatti. I laboratori erano perfettamente funzionanti e destinati anche alla fornitura verso mercati esteri.

Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati oltre 4.500 euro falsi (con un valore di mercato di circa 170mila euro), monete contraffatte da 2 euro, stampanti, cliché, computer, SIM telefoniche, droga e documenti falsi pronti per essere utilizzati.

Un’indagine a dimensione europea

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì, ha visto anche la collaborazione di Europol e delle autorità spagnole, a dimostrazione dell’impatto internazionale della rete criminale smantellata. Le indagini hanno fatto emergere una struttura ben organizzata, capace di sfruttare le potenzialità della rete per veicolare attività illecite in modo capillare, con profili falsi, criptovalute e strumenti di comunicazione anonima.

Un colpo importante al traffico di euro falsi in Europa, che riporta l’attenzione sulle nuove frontiere della contraffazione digitale e sul ruolo delle piattaforme di messaggistica criptata nella diffusione di attività criminali difficili da tracciare.