Si concluderà giovedì 8 maggio il percorso formativo “Sentieri di Legalità”, promosso dal Comune di Forlì in collaborazione con la cooperativa sociale For-B, che ha coinvolto due classi dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Marconi” – la 3ª A elettronica e la 3ª C meccatronica – in un viaggio educativo sul contrasto alle mafie, tra testimonianze, incontri e visite simboliche.
Il progetto, fortemente voluto dall’Assessora alla Legalità Emanuela Bassi, ha preso il via a dicembre 2023 con una lezione tenuta dalla dott.ssa Simona Palo, Ambasciatrice della Fondazione Falcone per l’Emilia-Romagna, che ha catturato l’attenzione degli studenti con un racconto intenso e coinvolgente sulla realtà mafiosa.
Nel secondo incontro, l’8 febbraio, gli alunni hanno ascoltato la testimonianza diretta di Calogero Germanà, ex Questore di Forlì, medaglia d’oro al valor civile per il suo impegno contro Cosa Nostra.
Il percorso si è poi arricchito, il 24 marzo, con una visita alla Casa della Legalità di Forlì, bene confiscato alla criminalità organizzata e oggi gestito dalla cooperativa For-B all’interno dell’ATS Terra Libera e Solidale. La struttura, situata in viale dell’Appennino 282, include un vasto campo agricolo di sei ettari ed è diventata simbolo di rigenerazione e presidio civile. Accompagnati dal vicepreside Gianluca Parisi e dalla professoressa Donatella Rabiti, i ragazzi hanno potuto toccare con mano il significato concreto della legalità restituita alla collettività.
Il momento conclusivo del progetto sarà rappresentato dallo spettacolo teatrale “Autoritratto” di e con Davide Enia, in scena giovedì 8 maggio alle ore 21 presso il Teatro Piccolo di Forlì. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti (prenotazioni via mail a infoupg@comune.forli.fc.it – la prenotazione garantisce l’accesso ma non il posto assegnato).
“Autoritratto” è una riflessione profonda sull’impatto delle mafie nella vita delle persone. A partire dalla strage di via D’Amelio del 1992 – in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta – lo spettacolo si interroga su cosa significhi affrontare davvero la mafia, non solo come fenomeno esterno, ma come processo di autoanalisi interiore e collettiva.
Uno dei momenti più intensi è dedicato al caso di Giuseppe Di Matteo, il bambino figlio di un collaboratore di giustizia, rapito, torturato e ucciso dopo 778 giorni di prigionia, in uno degli episodi più atroci della storia criminale italiana. “Una tragedia che diventa orazione civile, dialogo con lo Stato, preghiera rivolta a Dio – scrive Enia –. È un autoritratto dell’anima, ferita e resiliente”.
Il progetto “Sentieri di Legalità” si inserisce così in un più ampio impegno dell’amministrazione comunale per promuovere la cultura della legalità e della partecipazione democratica nelle scuole, con l’obiettivo di formare cittadini consapevoli e attivi.